“Stupisce e preoccupa l’inspiegabile, quanto inopportuna, intromissione della politica piemontese nella vita dell’Associazione Irrigazione Est Sesia (Consorzio Irriguo di diritto privato) che è per sua natura interregionale, irrigando, fin dalla sua costituzione, territori sia lombardi che piemontesi con utenti uguali che meritano pari trattamento”. A dichiararlo è oggi in una nota Marta Sempio, presidente di Confragricoltura Pavia (nella foto il suo intervento durante un incontro svoltosi nelle scirse settimane a Garlasco, ndr), dopo quanto affermato da Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, in una recente riunione con gli agricoltori della provincia di Novara. Cirio ha criticato una delibera del Consorzio dell’Est Sesia che prevede, in caso di riduzione della disponibilità d’acqua del 70 per cento, di destinare il restante 20 per cento alla Lomellina e il 10 per cento al Novarese. Il presidente della Regione Piemonte ha annunciato la sua decisione di scrivere al Consorzio per chiedere il ritiro della delibera; in alternativa ricorrerà al Tar.
“Nel 2022 in provincia di Pavia – afferma Marta Sempio – la produzione media per ettaro di riso è risultata, secondo quanto comunicato da consiglieri dell’Ente Nazionale Risi, di ben il 36 % in meno di Vercelli e del 18 % in meno del dato medio della provincia di Novara. La turnazione proposta dall’ Associazione Irrigazione Est Sesia è stata approvata dalla maggioranza assoluta dei componenti dell’assemblea dei delegati, l’unico soggetto deputato a deliberare in merito.Lo slogan dell’acqua tolta a nord per darla a sud è smentito dall’attenta lettura del regolamento appena approvato. La turnazione interviene solo in caso di gravissima siccità, con riduzioni superiori al 65%, situazione che negli ultimi 30 anni si è verificata solo nel 2022.Le portate veicolate per mantenere attiva la rete irrigua della porzione meridionale del Consorzio, e consentire così di avere condizioni in caso di emergenza il più possibile paritarie rispetto alla porzione più settentrionale, sono appena il 2 % della competenza irrigua, pari a circa 3 m3/s. 3 m3/s è la portata di un cavo irriguo minore: questo è l’oggetto del discutere”.
“Se si fosse letto e compreso il regolamento approvato – continua la presidente di Confagricoltura Pavia – probabilmente non si sarebbe innescata una guerra tra territorio che fa male a tutti. Il tema vero è garantire equità tra usi, agricolo ed idroelettrico, e tra Consorzi, non affidarsi a slogan che i numeri poi smentiscono senza possibilità di appello. Serve da parte di tutti serietà e pragmatismo, la siccità non si mitiga con le polemiche che negano l’evidenza dei numeri. Confagricoltura Pavia non smetterà mai di difendere sia le proprie imprese associate che la verità fattuale”.