L’agricoltura e l’agroalimentare ripartono con fiducia, puntando sull’unicità dei prodotti Made in Italy, sui progetti di innovazione, sugli accordi di filiera e sulla sinergia con il mondo politico, per il sostegno alle aziende agricole e per la semplificazione burocratica. È quanto emerge dal convegno “L’agricoltura e l’Italia ripartono dopo il Covid”, che si è svolto questa mattina, mercoledì 21 luglio, al Centro Vitivinicolo di Riccagioia a Torrazza Coste (Pavia), al termine dell’Assemblea Provinciale 2021 di Coldiretti Pavia. Al convegno, insieme al presidente di Coldiretti Pavia, Stefano Greppi, hanno partecipato il sottosegretario alle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio, l’assessore regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi, il presidente della Commissione regionale Agricoltura, Ruggero Invernizzi, e il Presidente di Coldiretti Lombardia, Paolo Voltini. L’incontro è stato aperto dal direttore generale della Cantina Famiglia Cotarella, Pier Paolo Chiasso, e del responsabile dell’Area mercati dell’Ente Nazionale Risi, Enrico Losi. Il summit si è svolto a Riccagioia, oggetto di un importante progetto di rilancio del settore vitivinicolo dell’Oltrepò Pavese voluto dalla Regione Lombardia e che vede Coldiretti come partner importante. “Lunedì nascerà la Fondazione che porterà alla nascita del centro di ricerche avanzato in agricoltura 4.0 – ha spiegato Stefano Greppi, presidente di Coldiretti Pavia –. Dobbiamo sfruttare tutte le opportunità che nasceranno da questa nuova occasione, che può vedere l’Oltrepò come protagonista di una rivoluzione tecnologica che parte dal mondo del vino per arrivare a tutti gli altri settori dell’agricoltura pavese, che è fatta di molte sfaccettature diverse, dalla montagna alla pianura, dai seminativi alla zootecnia, dai cereali all’ortofrutta”. L’Assemblea provinciale di Coldiretti Pavia è da sempre l’occasione per fare il punto sul settore agricolo in provincia di Pavia, al terzo posto in Lombardia per numero di aziende agricole e al primo per due eccellenze dell’agroalimentare italiano come il riso (oltre 80 mila ettari coltivati) e il vino (13 mila ettari). “Durante l’ultimo anno e mezzo l’agricoltura non si è mai fermata, ma questo non vuol dire che non abbia sofferto – ha sottolineato ancora il presidente di Coldiretti Pavia – Pensiamo soltanto alla chiusura del canale Horeca e alla serrata degli agriturismi, che ha comportato che oltre 1 milione di tonnellate di cibo e 220 milioni di bottiglie siano rimasti invenduti”. Ora però è il momento di ripartire, e di farlo proprio iniziando dal cibo. “Solo partendo dalla valorizzazione delle filiere e dalla corretta comunicazione al consumatore attraverso l’etichettatura d’origine obbligatoria si potrà arrivare alla giusta reddittività per le imprese agricole – ha spiegato Rodolfo Mazzucotelli, direttore di Coldiretti Pavia – La pandemia ha lasciato in eredità molte lezioni, a partire dalla lotta contro tutto ciò che appiattisce e cancella la distintività del Made in Italy e dall’assenza di reciprocità nelle regole tra cibi importati e cibi nazionali, che rimane un punto fondamentale”. Tutti i relatori del convegno hanno affrontato anche il tema del proliferare incontrollato della fauna selvatica, a partire dai cinghiali ma non solo. “La manifestazione che abbiamo organizzato in tutta Italia nei giorni scorsi è solo un punto di partenza – ha concluso il presidente di Coldiretti Pavia –. Si tratta di un problema che colpisce da vicino non soltanto tutti gli agricoltori ma anche tutti i cittadini, perché i danni ai campi coltivati e gli incidenti stradali sono in continuo aumento: chiediamo a tutte le istituzioni di agire in fretta e di comune accordo, per risolvere oggi un problema che si trascina da troppo tempo”. (Nella foto di Coldiretti Pavia il tavolo dei relatori: da sinistra Invernizzi, Rolfi, Greppi, Centinaio e Voltini)
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