C’erano anche un centinaio di studenti delle scuole superiori pavesi insieme ad altrettanti medici al convegno “Adolescenti, disagio, violenza: comprendere e prevenire un fenomeno in crescita” che si è svolto sabato 26 ottobre nell’aula magna della Questura di Pavia, gremita per l’occasione. L’incontro è stato organizzato dall’Ordine provinciale dei medici chirurghi e degli odontoiatri per fare il punto su un fenomeno in preoccupante crescita.
Dopo la pandemia di Covid-19, infatti, il disagio giovanile è diventato sempre più acuto, arrivando a sfociare anche in comportamenti violenti contro se stessi e gli altri. Ne hanno parlato i massimi esperti del settore presenti oggi al convegno organizzato dall’Ordine dei medici di Pavia, aperto dai saluti del questore di Pavia Nicola Falvella e del prefetto Francesca De Carlini e introdotto da Claudio Lisi, presidente dell’Ordine dei medici di Pavia.
«Voglio innanzitutto ringraziare la Questura di Pavia per averci permesso di utilizzare la propria struttura per organizzare questo convegno – ha sottolineato Claudio Lisi, presidente dell’Ordine dei medici di Pavia –. Anche la Polizia di Stato, infatti, ha un ruolo fondamentale per intercettare le problematiche legate al disagio giovanile, così come la scuola e il mondo sanitario. È necessario ascoltare di più i giovani per comprendere i motivi che li spingono a certi comportamenti. I giovani ci sono e vogliono dire la loro, come dimostra anche l’intervento della studentessa che è intervenuta nel corso del convegno di oggi: sono i giovani stessi che ci devono aiutare a scoprire quelle difficoltà che per noi adulti è difficile comprendere».
«Quella di oggi è stata un’occasione importante per fare incontrare mondi che sembrano separati ma che fanno parte della stessa comunità – aggiunge Nicola Falvella, questore di Pavia –. Nel mio intervento ho parlato di tre asset che danno serenità, e cioè istruzione, sanità e sicurezza. Credo che l’incontro di oggi possa essere il punto di partenza per far sì che mondi diversi si parlino di più e possano insieme creare una rete in grado di risolvere le problematiche crescenti del disagio giovanile».
Durante il convegno il sociologo Carlo Buzzi ha parlato de “La violenza giovanile in una società incerta”, mentre il giornalista Maurizio Tucci ha presentato l’indagine dell’associazione Laboratorio Adolescenza-IARD 2024 intitolata “Pericolo social”. Subito dopo il Dirigente della Polizia postale della Lombarda Manuela De Giorgi ha tenuto un intervento su “I rischi della comunicazione in rete”, concentrandosi tra le altre cose sui pericoli del mondo online.
Subito dopo il medico della Fondazione Mondino, Martina Mensi, ha parlato de “Le tante facce della violenza contro se stessi”, facendo il punto anche sui nuovi disturbi alimentari che si stanno affiancando all’anoressia e alla bulimia. Infine si è svolta la tavola rotonda a cui hanno partecipato Giampaolo Anfosso (Comune di Pavia), Lavinia Barone (Università di Pavia), Simone Feder (Casa del Giovane), Ilaria Marzi (ATS Pavia), Giulia Castellani (ASST Pavia) e il sacerdote don Franco Tassone.
Tutti gli interventi sono stati ascoltati da una numerosa delegazione delle scuole secondarie pavesi, dal Cairoli al Copernico e fino all’Apolf. Sono stati proprio gli studenti di quest’ultimo a prestare la loro opera per realizzare il coffee break sostenuto dal service del Kiwanis Club Pavia, che da sempre è attento alla realtà della Polizia di Stato e alle tematiche sociali e giovanili.
Il convegno organizzato dall’Ordine dei medici di Pavia aveva anche un ruolo formativo importante, e non solo perché dava diritto al conseguimento di crediti formativi per i sanitari e di crediti scolastici per gli studenti partecipanti. I lavori sono stati seguiti anche da alcuni ragazzi dell’Istituto Cairoli di Pavia, che quest’anno ha deciso di promuovere il progetto “Alleanza educativa”, un’iniziativa che si propone di aumentare la consapevolezza delle dinamiche che costituiscono il percorso di crescita personale che sempre accompagna il percorso scolastico, e anche di migliorare i rapporti tra scuola, studenti e famiglie.
(Foto ufficio stampa Ordine dei Medici di Pavia)