“19 minuti a tutta diversità. Pavia con occhi milanesi”. E’ stato questo il tema trattato nel confronto svoltosi nel tardo pomeriggio di venerdì 6 settembre nel cortile di Palazzo Broletto a Pavia, tra Francesco Svelto, rettore dell’Università, e Alberto Lolli, rettore del Collegio Borromeo. Un incontro inserito nel programma della quarta edizione del “Ticinum Festival”.
Stimolati dalle domande del giornalista Carlo E. Gariboldi de “La Provincia Pavese”, uno degli organizzatori della manifestazione, i due rettori hanno proposto interessanti riflessioni su pregi e difetti di Pavia, analizzati soprattutto nel rapporto con Milano. Non è mancata anche una notizia “concreta”: il prossimo 11 ottobre verrà posta la prima pietra del Parco Cardano per l’innovazione sostenibile. Secondo il rettore Svelto “nel 2030 potrà sorgere una grande area metropolitana, punto di riferimento per l’Europa, con il progetto milanese di MInd e quello pavese del Parco Cardano”.
Lolli ha elogiato Pavia, “una città a misura d’uomo, che deve esaltare la sua capacità di ‘cura’ delle persone: quando parlo di ‘cura’ non mi riferisco solo a quella medica, ma anche alla ‘cura’ religiosa, ambientale, produttiva e sociale. E’ questa la vera differenza con Milano, che non è una città ma una metropoli che dimentica le persone e va a una velocità non umana”. “Il problema principale oggi di Pavia – ha aggiunto il rettore del Borromeo – è che manca una ‘regia’ capace di far dialogare tra loro realtà bellissime, ma totalmente monolitiche. Così la città ha paura e si arrocca”.
Svelto ha ricordato che “quest’anno in Università si conteranno 26mila iscritti, con 6mila matricole e il 12 per cento di studenti internazionali. La città, insieme all’Ateneo, dovrà consolidare sempre più la vocazione ad accogliere giovani che arrivano da altri Paesi”.
(Nella foto, da sinistra, Svelto, Gariboldi e Lolli)
SUL PROFILO INTSAGRAM DE “IL TICINO” POTETE VEDERE ALCUNE IMMAGINI DEL CONFRONTO TRA I RETTORI SVELTO E LOLLI SVOLTOSI AL “TICINUM FESTIVAL”
