Torna di nuovo ad impegnarsi politicamente per la città che ama, ma questa volta con uno schieramento partitico molto diverso dal passato. Melania Lanave ha scelto con convinzione di sostenere la corsa a palazzo Mezzabarba di Michele Lissia.
Perché è uscita da Forza Italia?
“Il punto principale di questa mia scelta è la profonda delusione che ho provato e che provo nel vedere Pavia lasciata andare a se stessa, senza cura e priva di un progetto futuro, senza prospettive, senza amore. Attualmente Pavia non risulta in grado di competere con altre città di dimensione simile, eppure ha tutte le potenzialità per essere attrattiva sotto qualsiasi punto di vista ed in particolare per arte cultura e storia. Chi ha la responsabilità di questo stato? Chi l’ha governata, dal sindaco, che non è l’unico capro espiatorio, agli assessori e anche dell’attuale candidato sindaco del centrodestra Alessandro Cantoni che è stato assessore della giunta Fracassi”.
E perché ha scelto di candidarsi con Italia Viva al Centro?
“Si tratta di una componente moderata, non ideologica e necessaria per un governo equilibrato della città. Inoltre, alle elezioni Europee, Italia Viva è all’interno di una coalizione che comprende anche il mio vecchio PSI: per me è un po’ come tornare a casa”.
Quali sono i punti di forza del suo programma? Che Pavia vorrebbe vedere nel futuro?
“Ho parlato prima di degrado in città, che oggi è ovunque. Per me il decoro è primario (è inserito anche nel programma di Michele Lissia): serve per rilanciare l’immagine della città dal punto di vista dell’attrattiva turistica e della vivibilità. Insieme, ovviamente, ad altre bellezze come il fiume Ticino (va assolutamente valorizzato e reso fruibile dai cittadini e dai turisti che mi auguro vengano presto nella nostra bella città); proprio il fiume oggi versa in uno stato di totale abbandono e per rendersene conto basta vedere le immagini che vengono diffuse attraverso i canali social e dai comitati che si occupano della pulizia delle rive cittadine, immagini che denunciano l’inefficienza e l’inadeguatezza di questa amministrazione. Non ultimo, vorrei che i cittadini pavesi pensassero che la riproposizione delle stesse persone candidate nel centrodestra non possa sicuramente rappresentare il cambiamento amministrativo che la città richiede ed anche per questo sono d’accordo con il programma del nostro candidato sindaco Lissia che prevede la ricostituzione dei comitati di quartiere, a mio avviso luogo di partecipazione e di senso di appartenenza alla comunità cittadina in grado di evitare quel distacco che si è creato in questi anni con l’attuale amministrazione”.
Ci sono altri argomenti che le stanno particolarmente a cuore?
“Concordo con il candidato sindaco Lissia sul fatto che Pavia necessita di nuovi impianti sportivi: nel programma, infatti, vi è la ricostruzione della piscina di via Folperti, la realizzazione di cinque palestre e una sinergia e collaborazione con le associazioni sportive cittadine, tra queste l’associazione Atletica Cento Torri ed anche la riqualificazione dell’impiantistica cittadina esistente, nonché un adeguamento delle strutture per tutte le società pavesi. Un altro tema a cui sono legata è quello dell’inclusione sociale con l’abbattimento delle barriere architettoniche, la riprogettazione del Villaggio San Francesco e l’impegno a sostenere i centri per la tutela della sicurezza di donne e bambini in situazioni di fragilità. Infine, la cultura: è più che doveroso incrementare il fondo destinato a cultura e turismo per la creazione di un nuovo sistema museale pavese e completare i lavori di manutenzione e rilancio del Castello di Mirabello per farlo diventare un luogo di rievocazione storica della Battaglia di Pavia. Concludo dicendo che sono la donna del fare: ho fatto battaglie politiche in città e mi sono occupata di viabilità (Borgo Ticino e ripristino del doppio senso di marcia in corso Garibaldi) di inclusione sociale (Villaggio San Francesco) e di tanto altro. Vorrei tornare ad occuparmi della mia città e dei suoi problemi. Ci metto impegno, amore e cuore”.
Simona Rapparelli