Nicola Niutta, l’esperienza politica di un giovane al servizio di Pavia

Rimarrà in carica come presidente del Consiglio Comunale di Pavia fino alla fine del mandato di questa giunta e, dalla sua posizione, conosce bene sia le problematiche che i punti di forza di Pavia che anche diverse dinamiche che caratterizzano la vita politica locale. Nicola Niutta, 34 anni e militante in FdI dal 2020, ha scelto di impegnarsi per sostenere Alessandro Cantoni sindaco.
Cosa porta nel suo bagaglio esperienziale, guardando al futuro?
“Porto con me i cinque anni di opposizione con la giunta Depaoli che mi hanno insegnato molto sull’attività del consigliere comunale. L’opposizione è altamente formante e il mio impegno è stato premiato visto che, tra le altre cose, sono stato il consigliere che ha presentato più atti all’amministrazione Depaoli. Poi, nel 2019, le porte si sono aperte verso il lavoro in maggioranza e sono stato nominato presidente del Consiglio Comunale. Ho imparato che cosa significa far sì che vengano mantenuti gli equilibri tra maggioranza ed opposizione e so anche di aver fatto sentire la mia voce all’esterno e all’interno della maggioranza. Penso di aver acquisito esperienza: auspico che possa venir posta al servizio della città che amo e che spero di poter servire nel modo migliore”.
Quali sono i punti di forza del suo programma?
“Ci sono questioni che sono state forse sfiorate dall’amministrazione odierna come il tema energetico, questione di cui si parla poco in campagna elettorale perché si privilegiano temi di pancia: penso alle comunità energetiche e all’autosufficienza, ma si è fatto poco e mi piacerebbe continuare a lavorare su questo tema. anche per arrivare a soluzioni per far scendere le tariffe. Oggi chi si occupa di energia e guarda avanti ha capito che è necessario sviluppare la ricerca in chiave di autosufficienza e noi non possiamo rimanere indietro. Altro tema a me caro è quello della cura e manutenzione dei parchi: rendere fruibile, ad esempio, il Parco della Vernavola con strutture per i ragazzi e per le persone avanti di età in modo tale che possano trascorrerci del tempo in sicurezza e libertà, per me è una priorità. A proposito di sicurezza, penso che ci siano situazioni endemiche non facili da risolvere ma nel programma di Alessandro Cantoni sono presenti prese di posizione forti (come le espulsioni ed i rimpatri) su chi delinque; per quanto riguarda la microcriminalità, la proposta del centrodestra è di aumentare il coordinamento tra le forze dell’ordine e gli investimenti per tecnologia di controllo. Infine, il tema del turismo congressuale: Pavia è città universitaria poco capace di attrarre turismo convenzionale ma con tre IRCCS, l’Ateneo e eventuali strutture da potenziare ex novo; si tratta di un mix ideale per il turismo congressuale che è qualificato e di livello e lascia qualcosa alla città”.
Veniamo all’Unione Europea. Considerando i grandi temi come casa e agricoltura, cosa propone FdI?
“Su Pavia sosterremo con convinzione il candidato Mario Mantovani di cui conosciamo l’impegno, la competenza e la capacità; lui stesso ha più volte parlato a Pavia di queste tematiche ed ha garantito che si impegnerà a fondo. Non vogliamo che debbano essere riqualificate le case con investimenti obbligatori ed irraggiungibili per tanti cittadini e lui saprà difendere le nostre necessità e i nostri interessi”.
Torniamo a Pavia: cosa ne pensa delle proposte del campo largo del centrosinistra?
“A prescindere dalla figura del candidato sindaco del centrosinistra, il fantomatico campo largo che va da Azione a Cinquestelle e Sinistra Italiana non potrà che risultare estremamente sbilanciato su posizioni di estrema sinistra, che finiranno per dettare l’agenda dell’ipotetico sindaco. Da cattolico, noto che la popolazione cattolica pavese vive con preoccupazione questa deriva estremista a cui stiamo già assistendo in campagna elettorale e che comprende anche tematiche etiche attualmente molto care alla sinistra e alla loro leader Elly Schlein”.

Simona Rapparelli