A volte per realizzare un sogno basta poco.
Nella maggior parte dei casi basta guardare gli occhi di una persona per leggerla fino in fondo, e l’iride di ogni ragazzo e ragazza sotto il palco del Castello Viscoteo di Pavia durante il concerto di Silent Bob, brillava sempre di più, canzone dopo canzone
Silent Bob, al secolo Edoardo Fontana, artista cresciuto tra Dorno, Garlasco e Pavia, è più di un cantate per le migliaia di persone che hanno “urlato” a squarcia gola le sue canzoni durante il tour estivo; “Edo è una coscienza esterna, in grado di capire e rendere tutto più leggero”.
Colpisce l’umanità del rapper classe 1999, che durante la serata, racconta aneddoti sul suo passato pavese, sottolineando come questa sia casa sua. Racconta dei pomeriggi al Castello, dei treni presi per raggiungere il centro, di tutto ciò che lo circondava, e ancora oggi, nonostante tutto, gli fa da cornice; perché Silent non abbandona la zona, le sue radici sono ben salde nei posti di sempre, dove tutto è iniziato e dove ancora oggi continua a sognare e trasformare le sue paure in arte.
Le lacrime dei fan, le ore in piedi ad aspettare l’inizio dello spettacolo, spiegano molto.
Perché Silent vale più di qualche dolore il giorno dopo e anche se, chi vede tutto “grigio” non riesce a capirlo, aspettare una giornata intera, appoggiato ad un cancello, é solo una grande dimostrazione d’amore, verso chi ti illumina le notti più buie e dà un senso a certi pensieri.
Della notte del 7 settembre resta un ricordo indelebile, l’essenza della musica.
“Grazie Silent per aver dato un senso alla mie paure”, é la frase migliore per sintetizzare mille cuori che battono contemporaneamente. (G.R.)