Il patrimonio museale dell’Università di Pavia entra a far parte dell’offerta di “Abbonamento Musei Lombardia”, la carta per il libero accesso a musei e mostre aderenti al circuito regionale. I sottoscrittori di “Abbonamento Musei” potranno ammirare ora anche i tesori del Sistema Museale di Ateneo di Pavia. La tessera vale 365 giorni, può essere sottoscritta o rinnovata in qualsiasi momento dell’anno e permette di fruire, senza altri costi e limiti nel numero di visite, delle sedi e delle mostre convenzionate. Nel 2019 “Abbonamento Musei” ha registrato più di un milione di visitatori.
“L’ adesione del Sistema Museale di Ateneo di Pavia al circuito di ‘Abbonamento Musei’ è senz’altro una bella notizia – sottolinea l’assessore all’Autonomia e Cultura di Regione Lombardia, Stefano Bruno Galli -. È un segnale di vitalità per l’intero settore museale regionale, severamente colpito dalla crisi legata all’emergenza sanitaria. Negli anni, l’Università di Pavia, che vanta una storia davvero gloriosa, ha saputo valorizzare l’immenso patrimonio storico che ne testimonia il primato in diversi ambiti del sapere scientifico”.
“L’ingresso dei Musei dell’Università di Pavia nel circuito di ‘Abbonamento Musei’ ci permette di far conoscere sempre più Pavia come città della scienza – dichiara il rettore Francesco Svelto -. La condivisione di obiettivi con enti e istituzioni, in particolare con Regione Lombardia, ci consente anche di rendere fruibile a un pubblico sempre più vasto un patrimonio museale unico e straordinariamente ricco, frutto di ricerche realizzate con continuità in vari secoli e conservato dal nostro Sistema Museale di Ateneo”.
Il Sistema Museale dell’Università di Pavia, costituitosi nel 2005, raccoglie e coordina 9 Musei e 5 Collezioni storiche nelle loro attività istituzionali di ricerca scientifica, promozione della cultura, conservazione e restauro, catalogazione e sostegno all’attività didattica dell’Università e delle scuole di ogni ordine e grado. Alcuni pezzi sono unici e di inestimabile valore, come alcune cere anatomiche settecentesche del Susini o i vetrini realizzati da Camillo Golgi con il metodo della reazione nera; altri sono curiosi come la macchina Enigma conservata al Museo della Tecnica Elettrica o l’elefantina Shanti donata a Pavia da Napoleone Bonaparte nel 1804. Particolarmente ricca è la collezione di “Kosmos” (nella foto, ndr), Museo di Storia naturale inaugurato nel settembre del 2019: si parla di un patrimonio di circa 482.000 reperti tra collezioni di zoologia, anatomia e paleontologia, solo in parte esposto.