Borsa di studio “permanente” ad un’alunna del Collegio Ghislieri di Pavia

Erogata dalla Fondazione del filantropo americano Donato Tramuto

Maria Pia Penasa, 19 anni, studentessa pavese iscritta al secondo anno della laurea triennale in Fisica e alunna dello storico Collegio universitario Ghislieri, ha vinto la borsa di studio permanente erogata quest’anno per la prima volta dalla “TramutoPorter Foundation”. Il sussidio, che le permetterà di studiare e soggiornare gratuitamente in Collegio, le verrà rinnovato ogni anno, sino al termine dell’Università, grazie all’accordo stabilito tra il Ghislieri e il filantropo americano Donato Tramuto.
Fondatore della “TramutoPorter Foundation” e dell’organizzazione globale no-profit “Health eVillages”, Tramuto ha deciso di sostenere il talento dei giovani alunni del Ghislieri dopo aver conosciuto da vicino la realtà del Collegio. «Siamo convinti che ci si debba tutti impegnare per la creazione di un mondo solidale e compassionevole – spiega il filantropo -. Attraverso la Fondazione ‘TramutoPorter’ invitiamo i giovani a lavorare per una società diversa, che metta in primo piano questi valori. E, in partnership con diversi Collegi in ogni parte del mondo, attiviamo le borse di studio destinate a studenti interessati alla ‘compassionate leadership’. In Italia abbiamo scelto il Collegio Ghislieri perché ha dimostrato di possedere e difendere i medesimi valori in cui noi crediamo».

Nata a Vigevano e residente a Pavia, Maria Pia Penasa racconta così la ragione della scelta del Ghislieri e l’entusiasmo per la borsa di studio: «Mi sono voluta inserire nella comunità di questo Collegio per vivere in un ambiente stimolante, lo stesso che ho avuto modo di conoscere attraverso la frequentazione di alcuni miei compagni di facoltà, Alunni del Ghislieri. Le mie aspettative sono state ampiamente confermate e subito ho avuto modo di prendere parte a progetti e iniziative davvero molto interessanti. Tra queste, la partecipazione al bando per la borsa di studio Tramuto&Porter Foundation. La fondazione era intenzionata a sostenere un collegiale che dimostrasse attitudine verso il tema della “compassionate leadership” e che fosse in grado di proporre, anche in collegio, iniziative sul tema. Subito ho cercato di capire il vero significato dell’espressione attraverso la lettura del libro scritto da Tramuto, “Compassionate Leadership”, riflettendo poi sulle mie esperienze passate per capire se e come mi fossi mai misurata con essa. Sono rimasta sorpresa quando ho capito di averla sperimentata in prima persona. Per una decina di anni ho fatto parte del gruppo scout “Pavia 1”  e in questo contesto mi è capitato di partecipare a esperienze di gruppo in cui la collaborazione era essenziale. In particolare, per due anni sono stata capo squadriglia, sperimentando direttamente cosa vuol dire essere un leader e quanti vantaggi porta l’essere anche compassionevoli. Nell’ambito scoutistico, inoltre, mi era stato attribuito il totem, un nome composto da un animale e un aggettivo. Il mio era “ghiandaia premurosa”: la ghiandaia è simbolo di grande determinazione, insegna ad affermarsi e a utilizzare correttamente il proprio potere personale; l’aggettivo premurosa sottolinea il carattere compassionevole del mio carisma. Negli anni passati ho anche svolto diverse attività di volontariato attraverso la Caritas, la Comunità di Sant’Egidio e l’Operazione Mato Grosso, che mi hanno dimostrato quanto sia bello aiutare il prossimo e crescere insieme. In prospettiva futura il tema della “compassionate leadership” potrebbe essere ancora una volta centrale nella mia vita. Spero infatti di continuare gli studi e di riuscire a entrare nel mondo della ricerca, dove è essenziale costruire gruppi di lavoro coesi e affiatati. Credo quindi di essere stata selezionata da Donato Tramuto, il fondatore della fondazione, e da Jeff Porter, il co-fondatore, che ho avuto il piacere di conoscere di persona durante un colloquio, proprio per la mia propensione e sensibilità al tema, per averlo sperimentato in passato e per volerlo sviluppare in futuro» .

 

(NELLA FOTO DI LUCA PAIANO UN BEL PRIMO PIANO DI MARIA PIA PENASA)