Michele Lissia, candidato sindaco del centrosinistra alle elezioni comunali di Pavia dell’8 e 9 giugno, gioca anche la “carta” di Vittorio Poma. In una conferenza stampa svoltasi oggi, martedì 28 maggio, a Palazzo Mezzabarba, Lissia ha spiegato che l’ex presidente della Provincia seguirà in prima persona “Pavia ancora capitale”: un laboratorio di idee politiche per riportare la città ai livelli che le competono. L’obiettivo dichiarato è l’assegnazione a Pavia, nel 2028, del ruolo di “capitale italiana della cultura”.
“Vittorio Poma – ha spiegato Lissia (a sinistra nella foto, ndr) – è una personalità di spicco, che più volte ha svolto ruoli amministrativi importanti, ricoprendo per due mandati l’incarico di presidente della Provincia. Conoscendo le sue doti di relazione, gli ho chiesto di radunare attorno a sè i personaggi delle istituzioni più importanti della città. Pavia necessita di un grande rilancio, dopo anni in cui la cultura è stata abbandonata e la città ha perso la sua capacità attrattiva”.
“Il ruolo che mi è stato assegnato è faticoso, ma costituisce anche una sfida affascinante – ha commentato Poma -. Ho accettato la proposta perchè in questo momento Michele Lissia rappresenta il profilo di candidato sindaco che può portare Pavia ad una svolta. La città ha bisogno di accelerare. Lissia ha le qualità giuste per governarla: esperienza amministrativa, nonostante la giovane età, rigore, equilibrio e misura. Ho letto con attenzione il programma della sua coalizione: emerge uno spirito nuovo, l’idea di una città capace di cogliere le trasformazioni che viviamo nell’attuale momento storico”. “Sento la necessità di mettermi in gioco per dare qualità alle nostre istituzioni – ha aggiunto l’ex presidente della Provincia -. Negli anni ho maturato un’esperienza che ora vorrei mettere al servizio della città. Il mio è lo spirito di chi vuole costruire. Un percorso che va affrontato con le istituzioni, a partire dal Comune, le associazioni e i cittadini. Oggi si riscontra un senso di sfiducia e delusione in tanti pavesi: non possiamo permettere che sconfini nella rassegnazione. Pavia deve trovare la dimensione di una città non solo municipale, ma anche intercomunale. Abbiamo bisogno di tutti. La cultura di Pavia ruota attorno al sapere, dell’Università, e alla cura, dei nostri istituti sanitari. E’ partendo da tali risorse che dobbiamo porci l’obiettivo di candidare Pavia come ‘capitale della cultura’ nel 2028”.
Lissia non si è sbilanciato sul ruolo che potrebbe essere assegnato a Poma in caso di vittoria del centrosinistra: “Per ora concentriamoci solo sulle elezioni. Se i pavesi ci daranno l’onore e l’onere di guidare la città, utilizzeremo le migliori risorse: tra queste rientra senz’altro anche Vittorio Poma”. (A.Re.)