“Riteniamo necessario che le Istituzioni si assumano la responsabilità di regolamentare questi fenomeni e assumano la tutela di realtà quali il Santuario S. Maria del Fonte e del suo territorio. Non solo tutela del monumento, ma anche dell’ambiente e del paesaggio che sono un tutt’uno con esso”.
Lo ha dichiarato formalmente la Consulta regionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Lombarda, Consulta presieduta dal Vescovo di Pavia Mons. Corrado Sanguineti, lo scorso martedì 16 aprile a Milano, durante un confronto nel quale è stata affrontata anche la questione del progetto di realizzazione di un’ampia zona industriale nel Comune di Misano Gera d’Adda, nella quale potrebbe essere costruito un imponente polo logistico a soli 500 metri circa di distanza dal Santuario. Progetto che preoccupa vari soggetti, come dimostra il fatto che sabato 20 aprile, proprio a Caravaggio, farà tappa una manifestazione del Coordinamento “Salviamo il suolo”, che rappresenta un gruppo di associazioni, circoli, comitati e cittadini. “Il patrimonio ambientale della zona in cui si trova il Santuario S. Maria del Fonte, a Caravaggio, è sempre stato tutelato e rispettato, tanto che nel corso degli anni il territorio circostante è stato considerato ‘area agricola di salvaguardia’ – ha ribadito la CEL in un comunicato diretto alla stampa -. In alcune parti del territorio sono stati infatti posti vincoli urbanistici e paesaggistici che hanno consentito di preservare le aree agricole che per 600 anni hanno circondato il Santuario, diventando tutt’uno con esso. Anche il reticolo dei canali, alimentati dai fontanili, tipici della zona, ha caratterizzato l’area: il nome di S. Maria del Fonte evidenzia che l’apparizione della Madonna è avvenuta presso una sorgente che dava acqua alla terra e alle persone che vi lavoravano. Tuttavia, da alcuni anni tale patrimonio è minacciato da iniziative e decisioni che sembrano non tener conto della rinnovata consapevolezza, fatta propria dal legislatore e dagli stessi cittadini, sui temi della tutela ambientale e paesaggistica, non considerando l’origine secolare di questo monumento e del territorio circostante”. “Nel caso del Santuario di Caravaggio – prosegue ancora la Consulta regionale per i beni culturali ecclesiastici -, i nuovi insediamenti produttivi andrebbero a insistere su un territorio fragile e strettamente legato a un monumento che, rassicurante e maestoso, rappresenta un elemento costitutivo e caratterizzante dell’intera area. È opportuno tra l’altro ricordare che, in occasione dell’anniversario dell’apparizione della Vergine a Caravaggio, il 26 maggio dello scorso anno l’Arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, a nome della Conferenza Episcopale Lombarda, ha annunciato il riconoscimento del Santuario S. Maria del Fonte quale Santuario regionale”.
Il progetto di trasformazione di porzioni importanti del territorio in aree industriali o commerciali, sottraendole all’uso agricolo, ha riguardato, soprattutto negli ultimi anni, varie zone del territorio della Bassa Bergamasca ed aree limitrofe ed ha portato il fenomeno del consumo di suolo a valori elevati: “Assume un’importanza centrale il tema di un’efficace pianificazione – ha precisato ancora la CEL -, regolazione e controllo da parte delle Istituzioni competenti, in modo da armonizzare le diverse esigenze (produttive, abitative, ambientali e paesaggistiche) nella costante ricerca del bene comune”.
(Foto Vistbergamo.it)