Una panchina gialla negli Horti del Collegio Borromeo di Pavia per ricordare Giulio Regeni

Una panchina gialla, collocata negli Horti del Collegio Borromeo di Pavia (nella foto, ndr), per chiedere verità e giustizia per Giulio Regeni, ucciso in Egitto nel 2016 all’età di 28 anni. Regeni, dottorando in Economia dell’Università di Cambridge, al Dipartimento di politica e studi internazionali, fu assassinato mentre era impegnato a sviluppare una ricerca per una tesi in politica economica. A volerlo ricordare sono Alberto Lolli, rettore del Borromeo, e la professoressa Clelia Martignoni, coordinatrice del Centro Studi Horti: L’obiettivo è tenere accesi i riflettori su questa vicenda drammatica, rimasta ancora irrisolta, e sul dolore dei genitori di Giulio che da sette anni chiedono verità e giustizia per loro figlio.

Martedì 7 novembre alle 16, nel parco Horti dello storico Collegio pavese, verrà inaugurata la panchina gialla, alla presenza di Paola e Claudio Regeni. Nell’occasione sarà anche presentato il libro “La vita ti sia lieve. Storie di migranti e altri esclusi”, volume scritto da Alessandra Ballerini, avvocato della famiglia Regeni.

“La famiglia Regeni è finalmente riuscita ad ottenere un processo giusto, grazie alla propria tenacia e a quella del loro avvocato, ma anche alla forza civile che è riuscita a mobilitare – sottolinea il rettore Alberto Lolli -. Il Borromeo, Collegio universitario, si è sempre impegnato nel mantenere vivo il ricordo di Giulio. Ma non bisogna limitarsi a ricordare, bisogna fare memoria. E sottolineo il valore del verbo ‘fare’. Giulio Regeni rappresenta tutti i giovani che entrano in Università, nei Collegi, che progettano il loro futuro, che vanno all’estero per formarsi. Non è un’icona, ma una persona che desiderava costruire il proprio futuro. La sua esistenza è un inno alla responsabilità collettiva e vogliamo quindi inaugurare una panchina per sottolineare che tutti noi possiamo sempre fare qualcosa”.