Lunedì 28 agosto, giorno di memoria della morte del Dottore della Chiesa, Agostino, le cui spoglie mortali giunsero a Pavia 1300 anni fa. In mattinata alle 9 è stata celebrata la Santa Messa presieduta dal Vescovo di Pavia, Mons. Corrado Sanguineti, durante la quale il Presule pavese ha ricordato il tema della preghiera, filo rosso del nuovo Anno Pastorale, e il ruolo centrale della preghiera nella vita di Agostino di Ippona (sul sito diocesano è presente l’omelia completa del Vescovo Corrado). Alle ore 11 si è svolta la concelebrazione agostiniana presieduta dal Provinciale della Provincia Agostiniana Padre Giustino Casciano con il rinnovo dei voti dei Professi Agostiniani. Alle ore 17.45 ecco i Vespri Solenni, alle ore 18.30 il Solenne Pontificale presieduto da Sua Em. il Cardinale Oscar Cantoni, vescovo di Como, concelebrato con i vescovi lombardi, che ha chiuso le celebrazioni per la Solennità di S.Agostino .
Nella sua omelia, il Card. Cantoni si è soffermato sulla spontaneità del bisogno spirituale di ognuno di noi e sull’attualità di Agostino: “Scavando al di là della immediatezza, possiamo ritrovare lo spirito religioso, che a tempo debito emerge spontaneamente nel cuore di ogni uomo. Lo abbiamo constatato noi adulti, con un certo stupore e meraviglia, nel corso della recente Giornata mondiale della Gioventù a Lisbona, dove i giovani, accorsi numerosi da ogni parte della terra, pur con le loro fragilità e nelle insicurezze sul presente e sul futuro della loro esistenza, hanno saputo accogliere con gioia ed entusiasmo la sfida della ricerca del Dio di Gesù Cristo, utilizzando la felice opportunità che è stata loro offerta da papa Francesco. Si tratta di giovani che dimostrano di essere ancora assetati di Dio, seppur a volte nelle sole forme di un ‘Dio a modo mio’, come testimoniano recenti studi, eppure stanno compiendo, anche se a fatica, una non facile ricerca di Dio, tanto simile al lungo e sofferto cammino di conversione del giovane Agostino sul cammino della verità. Ci auguriamo che anch’essi possano sperimentare il momento in cui per il giovane Agostino le tenebre del dubbio si dileguarono e si sentì chiamato a vivere nell’amicizia di Cristo, che è la Verità. Dio si lascia riconoscere ancora, nell’epoca attuale, proprio da coloro che non smettono di cercarlo e si rivela non certo come un Dio sul quale possiamo avere il monopolio, all’interno dei confini delle nostre idee. Egli è soprattutto il Dio di chi cerca, della gente inquieta, in cammino”.
E ancora, un richiamo rivolto agli adulti: “La ricerca di Dio, che è verità e amore, come anche il cammino della nostra conversione, non si conclude mai, mentre ancora siamo su questa terra. Ce lo ricorda Agostino con queste parole: “Cerchiamo Dio per trovarlo; cerchiamolo una volta trovato. Per essere cercato al fine di essere trovato, si è occultato; per essere cercato una volta trovato è immenso. Egli sazia chi lo cerca nella misura della sua capacità di accoglienza e rende chi lo cerca ancor più capace, affinché cerchi di essere riempito” . È necessario anche che noi, come pastori del gregge del Signore, ci chiediamo come accompagnare oggi gli uomini di ogni condizione nella loro ricerca di Dio”.
Al termine della concelebrazione, come da tradizione, si è tenuta la reposizione dell’urna di S. Agostino.