“1 maggio,  la sfida della partecipazione per un nuovo rapporto tra impresa e lavoro”

L'articolo di Elena Maga, segretario generale della Cisl Pavia/Lodi, pubblicato sull'ultimo numero de "il Ticino"

Di Elena Maga – segretario generale della Cisl Pavia/Lodi

 

La celebrazione del 1 maggio 2023 avverrà con problemi ancora aperti e criticità presenti anche negli anni precedenti, in uno scenario sempre più preoccupante di guerre diffuse e violenza, contesto che nessuno può permettersi di ignorare.

CGIL, CISL, UIL in un momento di rinnovata unità sindacale  hanno deciso di rendere omaggio alla nostra carta costituzionale, in occasione dei 75 anni dalla sua entrata in vigore, dedicandole l’edizione del Primo Maggio 2023.

Il lavoro viene riconosciuto come il primo principio fondamentale della Repubblica italiana, un diritto personale e un dovere sociale che deve essere garantito e valorizzato.

La città di Potenza è stata scelta per ospitare il Primo Maggio 2023, come città simbolo della difficile situazione del meridione ma anche come luogo dal quale può partire una nuova stagione di rilancio e crescita del Sud.

 

LA MOBILITAZIONE DEI SINDACATI

 

CGIL, CISL E UIL hanno inoltre deciso di avviare unitariamente nei mesi di aprile e maggio una fase di mobilitazione con la realizzazione di una generalizzata campagna di Assemblee nei luoghi di lavoro e nei territori e con l’organizzazione di tre manifestazioni interregionali di sabato (Nord, Centro, Sud), da svolgersi a Bologna (6 maggio), Milano (13 maggio) e Napoli (20 maggio).

In particolare a Pavia l’attivo unitario si terrà nella mattinata del giorno 9 maggio 2023 presso l’Aula Magna del Collegio Universitario Santa Caterina, sarà dato spazio ai Delegati di rappresentare i problemi delle proprie Categorie di appartenenza, dei propri settori lavorativi e di esprimersi rispetto alle proposte sindacali.

La mobilitazione intende sostenere le richieste unitarie avanzate da CGIL, CISL E UIL e dalle Categorie nei confronti del Governo e del Sistema delle Imprese al fine di ottenere un cambiamento delle politiche industriali, economiche, sociali e occupazionali, e concreti risultati in materia di:

Ø  Tutela dei redditi dall’inflazione ed aumento del valore reale delle pensioni e dei salari, rinnovo dei contratti nazionali dei settori pubblici e privati

Ø  Riforma del fisco, con una forte riduzione del carico su lavoro e su pensioni, tassazione extraprofitti e rendite finanziarie

Ø  Potenziamento occupazionale e dei finanziamenti al sistema sociosanitario pubblico per garantire il diritto universale alla salute e del sistema di istruzione e formazione, maggiore sostegno alla non autosufficienza

Ø  Basta morti sul lavoro, contrasto alle malattie professionali e alla precarietà, centralità della sicurezza sul lavoro nel sistema degli appalti, eliminazione subappalti a cascata, lotta senza quartiere alle mafie e al caporalato

Ø  Riforma del sistema previdenziale

Ø  Politiche industriali e d’investimento condivise con il mondo del lavoro per negoziare la transizione ambientale e digitale, realizzando un nuovo modello di sviluppo con particolare attenzione al mezzogiorno e puntando alla piena occupazione

 

LA PROPOSTA DI LEGGE POPOLARE DELLA CISL

 

La CISL inoltre, ritenendo fondamentale la partecipazione alle decisioni riguardanti il lavoro da parte delle lavoratrici e dei lavoratori dipendenti, ha ritenuto importante dare corpo e sostanza alla propria linea sindacale presentando una proposta di legge di iniziativa popolare, proprio per dare ancor maggior significato al 1 maggio come occasione per riflettere  sul ruolo delle lavoratrici e dei lavoratori e valorizzare il  loro lavoro.

“Partecipazione al Lavoro”: è il titolo della proposta di legge di iniziativa popolare depositata il 20 aprile 2023 dal segretario generale della Cisl Luigi Sbarra, insieme a una delegazione della Confederazione, presso la Corte di Cassazione di Roma. Il testo, su cui il sindacato di via Po avvierà una vasta campagna di raccolta firme su tutto il territorio nazionale, intende dare piena applicazione all’Articolo 46 della Costituzione, che sancisce il diritto dei lavoratori a collaborare alla gestione delle aziende.

Secondo la CISL  il  tempo è maturo per far evolvere il rapporto tra impresa e lavoro nel solco di una più solida democrazia economica,  con la nostra proposta di legge saranno sostenute con determinazione relazioni industriali partecipative, che riconoscano alle lavoratrici e ai lavoratori del nostro Paese forte ruolo nelle scelte strategiche e nella organizzazione del lavoro.

 

LA PARTECIPAZIONE, UNA GRANDE OPPORTUNITA’

 

Quella della partecipazione è un’opportunità che incrocia tutte le grandi sfide del nostro tempo: la via maestra per salari più alti, maggiore valore aggiunto e produttività, difesa occupazionale, buone flessibilità condivise e contrasto alle delocalizzazioni, maggiore sostenibilità sociale. Secondo la CISL non c’è sentiero migliore per innalzare i livelli qualitativi e quantitativi di formazione, per elevare l’innovazione di processo e prodotto, per proteggere i piccoli azionisti-lavoratori e orientare sull’economia reale gli investimenti privati. Relazioni pienamente partecipative contribuiscono poi all’aumento dei livelli di salute e la sicurezza nelle aziende, garantendo monitoraggio e vigilanza sul rispetto delle leggi e delle regole.

La proposta di legge che abbiamo depositato risponde a tutte queste esigenze in modo concreto, completo, proponendo innovazioni sostenibili e immediatamente applicabili, coprendo tutte le forme di partecipazione: dalla gestionale all’organizzativa, dalla finanziaria alla consultiva. Lo fa senza impostazioni dirigiste o precettive, ma incentivando il libero incontro negoziale nelle imprese.

In questo 1 maggio 2023 quindi la CISL lancia una sfida, quella della partecipazione, che crediamo debba essere raccolta dalle associazioni datoriali per innovare le relazioni industriali, ed anche dal governo, chiamato ad incoraggiare questa pratica attraverso sostegni e incentivi rivolti ad accordi partecipativi.  Per questo siamo aperti al dialogo e convinti che lavoratori e lavoratrici che partecipano attivamente non potranno che essere lavoratori e lavoratrici più motivati e consapevoli.