Al Policlinico San Matteo di Pavia (nella foto, ndr) è stato eseguito per la prima volta un intervento “mini invasivo” su una paziente affetta da una grave forma di pancreatite cronica, legata ad una pregressa operazione di chirurgia addominale. La donna, 59 anni, era stata trasferita all’ospedale pavese in seguito al peggioramento delle sue condizioni, con un quadro clinico caratterizzato da dolore addominale incontrollabile e denutrizione. Nel 2020 era stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico in urgenza per perforazione di diverticolo duodenale, con necessità, nella fase ricostruttiva dell’operazione, di creare nuovi collegamenti fra le sue vie biliari, il pancreas e l’intestino per garantirne una regolare canalizzazione. “Negli anni successivi – sottolinea una nota dell’ufficio stampa del San Matteo -, ha sviluppato un progressivo restringimento dell’anastomosi pancreatico-intestinale con conseguente comparsa di un quadro di pancreatite progressivamente ingravescente con dolore addominale e importanti conseguenze sulla sua qualità di vita: negli ultimi tempi non poteva più alimentarsi. Il caso è stato valutato da Andrea Anderloni, direttore della struttura complessa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, e da Pietro Quaretti, responsabile della struttura di Radiologia Interventistica. I due specialisti sono riusciti a ripristinare la regolare canalizzazione del condotto pancreatico senza dover ricorrere a un intervento chirurgico che sarebbe stato estremamente demolitivo”.
La paziente, che è stata ricoverata nel reparto di Chirurgia Generale I diretto dal prof. Luca Ansaloni che ha supportato tutta l’operazione, sta bene ed è stata dimessa con la possibilità di alimentarsi liberamente senza più dolore addominale,. “C’è grande soddisfazione per un lavoro che è stato realizzabile solo grazie alla collaborazione di una grande squadra – spiega Anderloni -. Questo intervento altamente innovativo, dimostra come l’eccellenza delle tecnologie e delle professionalità mediche, nonché la capacità di collaborazione della nostra realtà pavese siano in grado di ottenere ottimi risultati e di risolvere problematiche di pazienti anche molto complessi”.