“Il ritiro delle truppe americane dall’Afghanistan è avvenuto in base a precedenti accordi. Visto quanto è successo durante l’estate, non si è voluto lasciare militari e diplomatici in una situazione molto difficile. Ma è stato un ritiro veloce e in parte improvvisato, che ha prodotto la situazione caotica che si vive oggi nel Paese anche a causa della manifesta incapacità del regime talebano”. Lo ha dichiarato oggi, mercoledì 3 novembre, il generale David Petraeus (nella foto ANSA, ndr), già comandante delle operazioni militari statunitensi in Iraq e Afghanistan ed ex direttore della Cia, intervenendo con un collegamento online ad un convegno svoltosi all’Università di Pavia. L’incontro, dal titolo “Testimonianze da e sull’Afghanistan. Per non dimenticare”, è stata l’occasione per lanciare “Bridgenet”, una rete nata a sostegno dei corridoi umanitari per i profughi afghani. Lo scopo di “Bridgenet” è la realizzazione di un crowfunding (con una raccolta fondi realizzata attraverso il sito “Universitiamo”) e creare momenti di approfondimento, confronto, dibattito ed eventi rivolti agli studenti e al pubblico. Petraeus è stato intervistato da Anna Prouse, giornalista e attivista che ha lavorato 8 anni in Iraq e ora è impegnata per l’Afghanistan: “Siamo di fronte ad una catastrofe alimentare di proporzioni immani, con raccolti persi nelle campagne e fame diffusa in tutto il Paese – ha dichiarato l’ex direttore della Cia -. In qualsiasi momento le luci di Kabul potrebbero spegnersi, anche perchè non ci sono soldi per pagare l’elettricità che arriva dall’Asia centrale. E’ un quadro drammatico, soprattutto con l’arrivo dell’inverno. L’attuale regime talebano getta fango sul precedente governo, la cui immagine era stata danneggiata da episodi di corruzione, anche per nascondere le proprie incapacità”.