“Non c’è alcuna evidenza di circolazione del SARS-CoV-2 in Lombardia prima di gennaio 2020”. È quanto emerge dallo studio pubblicato sulla prestigiosa rivista “Travel Medicine and Infectious Disease” e condotto dai team del Laboratorio di Virologia Molecolare della Fondazione Policlinico San Matteo di Pavia, guidato dal professor Fausto Baldanti, e del Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano, guidato dalla professoressa Elena Pariani.
I ricercatori hanno analizzato 1.581 tamponi nasali che sono stati raccolti in tutta la Lombardia nell’ambito della sorveglianza delle infezioni gravi respiratorie causate da influenza e dalla sorveglianza sentinella delle sindromi simil-influenzali.
Lo scopo dell’analisi era evidenziare l’eventuale presenza di RNA di SARS-CoV-2 in un periodo antecedente il primo caso di COVID-19 diagnosticato in Lombardia il 20 febbraio 2020.
Di questi 1.581 campioni, effettuati dal 1 ottobre 2019 al 20 febbraio 2020, nessuno ha evidenziato la positività al SARS-CoV-2. Quanto emerso suggerisce che non ci sia alcuna evidenza di circolazione del coronavirus in Lombardia tra il mese di ottobre 2019 e l’inizio di gennaio 2020.
“I risultati di questo studio si aggiungono ad altri da noi ottenuti in precedenza – commenta il responsabile del laboratorio di Virologia Molecolare del San Matteo, Fausto Baldanti – ovvero che il virus ha iniziato a circolare in modo silente sul territorio lombardo dalla seconda metà del mese di gennaio 2020, ovvero circa un mese prima del caso diagnosticato in provincia di Lodi”.