Sono aumentate di oltre il 50 per cento rispetto all’anno scorso le richieste di ricovero alla Neuropsichiatria della Fondazione Mondino di Pavia (nella foto, ndr) per adolescenti in grave difficoltà. Questo diffuso disagio, emerso già nella primavera del 2020 grazie a una ricerca condotta dallo stesso Istituto neurologico pavese per valutare le conseguenze dell’isolamento sociale dovuto alla pandemia da Covid-19, sembra essere esploso nel secondo lockdown con forme spesso drammatiche. “Si registra una vera e propria emergenza nella Neuropsichiatria del Mondino e, dai riscontri che abbiamo, anche nelle altre strutture lombarde”, ha affermato il prof. Renato Borgatti, direttore della Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Fondazione Mondino, a margine dell’incontro “Covid e lockdown: gli effetti collaterali sulla psiche dei bambini e dei giovani” che si è tenuto oggi, mercoledì 24 febbraio, a Roma al Senato della Repubblica. “Il malessere riscontrato nel primo lockdown ora sembra essersi trasformato in franca patologia – aggiunge Borgatti -. Sono aumentate in particolare le richieste di ricovero per psicopatologie con ‘attacco al corpo’, ossia con atti di autolesionismo via via sempre più gravi, fino al tentato suicidio”. La tendenza è confermata anche dagli invii al Mondino dai pronto soccorso del sud della Lombardia: le richieste di ricovero per autolesionismo negli ultimi tre mesi, da ottobre 2020 a gennaio 2021, sono aumentate del 50%, rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, in periodo pre-Covid, in cui l’aumento era del 38%, e anche i tentati suicidi aumentano del 50%, a fronte di un più 15%. Accanto ad atti di autolesionismo e tentati suicidi, tra le patologie più frequenti vi sono anche disturbi del comportamento alimentare, psicosi con compromissione dell’esame di realtà, aggressività e comportamenti distruttivi, ritiro sociale e dipendenza da internet.