Ritirare l’onorificenza (di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana) che nel 1969 l’Italia attribuì al Maresciallo Tito. A proporlo è stato oggi, mercoledì 10 febbraio, il sindaco di Pavia, Mario Fabrizio Fracassi, intervenendo in Prefettura a Pavia alla cerimonia per il “Giorno del Ricordo” (nella foto, ndr) in memoria dell’esodo di migliaia di italiani dall’Istria, dalla Dalmazia e dalla Venezia Giulia alla fine della Seconda guerra mondiale e delle migliaia di persone uccise nelle foibe.
“Il ‘Giorno del Ricordo’ è un momento particolare ed emozionante – ha sottolineato il sindaco di Pavia -. Sono grato al presidente Carlo Azeglio Ciampi per aver favorito, nel 2004, il riconoscimento della tragedia delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata: vicende taciute per più di 50 anni. Come ha scritto Indro Montanelli, celebriamo il ricordo di donne e uomini che avevano due sole colpe: essere nati italiani, voler rimanere italiani. Cose del genere non devono più accadere ed è doloroso che parlarne, oggi, susciti ancora polemiche. Io stesso, negli anni ’90, in Regione Lombardia, ho avuto un collaboratore che quel dramma lo aveva vissuto. Ne parlava ancora con un groppo in gola. Diceva di aver perso tutto, tranne la vita”.
“Eppure, c’è chi ancora nega – ha aggiunto Fracassi -. È davvero uno scandalo, poi, che il Maresciallo Tito abbia ricevuto, nel 1969, un’alta onorificenza della Repubblica Italiana. Come cittadino e come sindaco, chiedo che venga ritirata. I morti sono morti. I carnefici sono carnefici. È un discorso che vale per la ‘Giornata della Memoria’ e che vale anche per il ‘Giorno del Ricordo’. Bisogna continuare a raccontare quanto è successo, anche nelle scuole”.