Attualità
Fondazione della Comunità della Provincia di Pavia, l’esito del VII Bando 2025: “Ambiente e Territorio”
Il budget era di 49.400 euro Il presidente Albini: «Stiamo pensando a nuove modalità erogative per rispondere alle esigenze della comunità»
Il 28 novembre scorso scadeva il termine per presentare alla Fondazione della Comunità della Provincia di Pavia le richieste di cofinanziamento per progetti inerenti il VII Bando 2025 “Ambiente e Territorio”. I fondi a disposizione ammontavano a 49.400 euro dei quali 40.400 euro messi a disposizione da Fondazione Cariplo per “Interventi sul territorio”; 3.000 euro messi a disposizione da Acqua & Sole Srl; 3.000 euro messi a disposizione da Pavia Acque e 3.000 euro messi a disposizione da A2A Ambiente.
Il Bando intendeva sostenere processi di qualità per l’educazione ambientale e l’educazione alla sostenibilità, promuovendo in tal senso la diffusione di pratiche efficaci. Il costo complessivo del progetto non poteva superare i 15.000 euro ed essere inferiore a 5.000 euro e il contributo non poteva coprire più del 60% dei costi complessivi. Per i progetti presentati in partenariato il costo totale del progetto non poteva superare i 30.000 euro e il contributo erogato dalla Fondazione non avrebbe superato il 60% del costo complessivo fino a un massimo di 18.000 euro.
È giunta alla Fondazione una sola richiesta di cofinanziamento ma il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 22 dicembre, dopo attenta valutazione, ha ritenuto che il progetto non fosse finanziabile per assenza di ricadute dirette e misurabili sulla comunità, per il carattere prevalentemente divulgativo, per l’assenza di priorità strategiche. Le risorse da erogare, da Regolamento del Bando, dovevano essere, infatti, indirizzate verso progetti di mitigazione dei rischi ambientali, di promozione dell’economia circolare, di promozione nei giovani – attraverso la scuola e presso la cittadinanza – di comportamenti responsabili a livello di usi e consumi dell’acqua e, infine, verso iniziative di introduzione e implementazione dell’innovazione digitale nell’ambito della tutela dell’ambiente e dell’uso razionale delle risorse idriche. In ogni caso, i contenuti o le tempistiche del Bando non hanno intercettato i bisogni reali dei potenziali beneficiari.
«Per questo la Fondazione sta valutando di ripensare la struttura del Bando – afferma il presidente Giancarlo Albini –, proponendo in futuro, per esempio, un Bando a sportello (senza scadenza fissa) in cui i progetti possono essere presentati in qualsiasi momento, fino a esaurimento delle risorse. Un modello che ridurrebbe la pressione delle scadenze e consentirebbe una maggiore flessibilità. Oppure una finestra temporale più ampia cioè l’idea è di estendere il periodo di apertura del Bando da 2 o 3 mesi a 1 anno». Nel 2026 saranno rese note eventuali modifiche e innovazioni