Venerdì 17 gennaio, è stata una giornata intensa, dedicata al ricordo di Teresio Olivelli ha ottant’anni dal suo sacrificio. Il Comune di Pavia con le associazioni combattentistiche e d’arma della città (in particolare le sezioni pavesi dell’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia e Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia) hanno voluto commemorare il Beato deponendo una corona di alloro presso la lapide in Piazzetta delle Rose che ricorda anche il senso profondo di libertà del giovane Teresio; presente anche il sindaco Michele Lissia. Subito dopo, alle ore 11, la Cattedrale di Pavia ha ospitato la Santa Messa celebrata dal parroco don Gian Pietro Maggi: presenti, oltre al sindaco, il Prefetto Francesca De Carlini, la parlamentare pavese Paola Chiesa, il comandante dei Carabinieri di Pavia Marco Iseglio, le associazioni combattentistiche e d’arma e gli studenti del Liceo Scientifico “Teresio Olivelli”, oltre a numerosi fedeli; la celebrazione si è svolta all’Altare del Suffragio.
In apertura, don Gian Pietro Maggi ha letto il messaggio inviato da Mons. Sanguineti: il Vescovo di Pavia ha ricordato con parole intense la figura del Beato Olivelli, descrivendolo come un uomo dalla “vita breve e intensa, segnata da un ardente amore a Cristo e agli uomini”. Mons. Sanguineti ha sottolineato come Teresio Olivelli, nato nel 1916 e morto nel 1945 nel campo di concentramento di Hersbruck, abbia testimoniato con il sacrificio estremo la sua fede e il suo impegno per il prossimo, fino a donare la vita per salvare un compagno di prigionia. La celebrazione ha offerto un’occasione per riflettere sull’eredità spirituale e morale lasciata da Olivelli, definito “ribelle per amore”.
L’omelia, tenuta da don Gian Pietro Maggi, ha richiamato l’attenzione sull’attualità del messaggio di Olivelli in un parallelismo con il Santo del Giorno (Antonio Abate) e lo spirito comune ad entrambi del sacrificio della vita per il bene degli altri.
Ottant’anni fa il sacrificio di Teresio Olivelli, il “ribelle per amore”
Il ricordo di Pavia: deposta una corona alla sua lapide e S.Messa in Duomo
