L’obiettivo è contenere le preoccupazioni che spesso si manifestano nei pazienti che giungono al Pronto Soccorso del San Matteo, in attesa di essere visitati; un’ansia condivisa con i familiari che li accompagnano. E’ questa la finalità principale del progetto, partito sperimentalmente al Policlinico di Pavia, che affida ad alcuni volontari il ruolo di accogliere e comunicare con gli utenti e i loro accompagnatori.
“Il compito dei volontari – sottolineano il direttore generale Stefano Manfredi e il prof. Stefano Perlini, responsabile del Pronto Soccorso – è innanzitutto quello di garantire al parente in sala di attesa un costante aggiornamento sul percorso clinico del proprio caro, senza comunicare la diagnosi. Non si sostituiranno al colloquio con il medico. Per ‘accoglienza’ intendiamo la presa in carico globale della persona e l’informazione dei suoi familiari nel momento dell’arrivo in Pronto Soccorso e nelle fasi immediatamente successive che precedono e seguono il ‘triage’ e che possono richiedere interventi di sostegno e di comunicazione. Tutto questo con l’obiettivo di sviluppare una comunicazione adeguata ed efficace per aiutare le persone a comprendere meglio ciò che accade, a ridurre le preoccupazioni e ad affrontare l’attesa con meno ansia e tensione”. L’ iniziativa è nata su proposta e con il supporto della neonata associazione Amici del San Matteo la cui presidente è la prof.ssa Renata Crotti, studiosa e ricercatrice della storia del San Matteo.
Le realtà coinvolte nel progetto sono: Amici del San Matteo, Associazione nazionale Vigili del Fuoco, Biblions-Biblioteca in Ospedale, Corpo italiano Soccorso Ordine di Malta (CISOM), Croce Rossa Italiana e Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia sezione di Pavia. I volontari delle associazioni si alternano dal lunedì al giovedì, dalle 8 alle 13 e dalle 14 alle 19.
(Nella foto la conferenza stampa di presentazione del progetto, svoltasi mercoledì 15 novembre)