“La Città di Dio vive nella speranza, come virtù teologica; ma è anche contraddizione, nel contrasto tra lotta e relazione. La Città di Dio annuncia la Parola ed invita all’uso dei beni della Città dell’Uomo ‘attraversandoli’ come pellegrini, senza diventarne schiavi”. E’ stato uno dei passaggi dell’intervento del filosofo Massimo Cacciari, durante l’evento svoltosi la sera di mercoledì 26 aprile alla basilica di San Pietro in Ciel d’Oro a Pavia. L’incontro, dal titolo “Attualità di Agostino. La città di Dio e la città dell’uomo”, è stato promosso dal Comitato Pavia Città di Sant’Agostino (con il patrocinio del Ministero della Cultura) sul tema una delle opere più significative di Agostino: il “De Civitate Dei”, punto di riferimento plurisecolare per il dibattito teologico e culturale e occasione di riflessione anche per il nostro tempo presente. La serata, che ha fatto registrare una buona presenza di pubblico, rientrava nel fitto calendario di appuntamenti in programma quest’anno per il 1300esimo anniversario della traslazione delle reliquie di Sant’Agostino dalla Sardegna a Pavia. Dopo i saluti iniziali del Vescovo Corrado Sanguineti, Roberto Tilocca (a nome del Comune di Pavia), Maria Pia Taraso (in rappresentanza della Provincia) e del professor Francesco Svelto, rettore dell’Università, la parola è passata ai due relatori introdotti da Giovanni Gazzaneo (coordinatore di “Luoghi dell’Infinito”): Massimo Cacciari e il teologo Padre Giuseppe Caruso.
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