Le elezioni regionali dei prossimi 12 e 13 febbraio 2023 in Lombardia, cadono in un periodo delicato e importante nel quadro della situazione politica internazionale e nazionale. In particolare lo scenario internazionale, soprattutto dopo gli eventi non ancora risolti della pandemia e della guerra in Europa, chiede un “supplemento d’anima” ai cittadini per un’assunzione forte di responsabilità politica per la pace e la giustizia, soprattutto in considerazione, da un lato della delicatezza e della gravità dei temi politici, sociali ed economici in questione, ma, dall’altro, della tendenza sempre più diffusa a disertare i seggi elettorali e la ricerca di un partecipato e responsabile dibattito politico. Sul piano nazionale queste elezioni giungono subito dopo quelle politiche nazionali, conseguenti al precoce scioglimento delle Camere, che ha portato a un nuovo assetto istituzionale. Le attese in questo senso sono molto alte. La Consulta ecclesiale lombarda sul sociale, la politica e la cura del creato interpreta il desiderio dei vescovi e delle comunità ecclesiali delle Diocesi lombarde di aiutare le persone a cercare, attraverso un confronto aperto e costruttivo, una matura assunzione di responsabilità civile proprio attraverso l’esercizio del potere elettorale. A tale fine la Consulta ha invitato i candidati presidenti della futura Giunta Regionale a un confronto su alcune domande di interesse politico e sociale, particolarmente importanti e relative alle competenze politiche regionali. I candidati alla presidenza hanno accolto con favore la richiesta di questo confronto, che sarà pubblicato il giorno mercoledì 1° febbraio dalle ore 18 sul canale YouTube della Pastorale sociale della Diocesi di Bergamo. Le domande saranno rivolte ai candidati da alcuni giovani, su cinque tematiche. La prima è quella relativa al sistema sanitario, in particolare nel dopo pandemia e nella necessità di una revisione, per altro già iniziata in Regione Lombardia, dell’intero assetto del sistema socio-sanitario, soprattutto a livello territoriale. La seconda riguardante il lavoro, con particolare attenzione alla condizione giovanile e familiare e con stimoli relativi alle condizioni generali dell’ambiente e della pace. La terza tocca le infrastrutture, anche in considerazione del PNRR e della preoccupazione del consumo del suolo e delle problematiche relative alla questione delle aree interne. La quarta affronta il delicato tema dell’abitazione, soprattutto per le persone più povere e deboli, nella direzione del favore da accordare alle condizioni di accesso al lavoro e ai servizi sociali essenziali. La quinta, infine, apre un confronto sul tema dell’inclusione e dell’integrazione, sia in senso sociale, sia in senso culturale e interreligioso, con particolare attenzione alle dinamiche legate alla dimensione demografica. Lo sfondo culturale e sociale di questa iniziativa è animato dalle problematiche strutturali sollevate dall’enciclica di papa Francesco Laudato sì’ in relazione al rapporto tra ambiente e giustizia sociale e all’enciclica Fratelli tutti in considerazione del destino futuro del mondo e delle giovani generazioni nella ricerca costruttiva della pace.
(Foto Agensir)
+ Maurizio Gervasoni
Vescovo delegato per la Pastorale sociale e formazione sociopolitica