“Negli ultimi 10 anni in Italia la sanità è stata pesantemente penalizzata, con tagli per 37 miliardi di euro. E’ ora di invertire questa tendenza. La pandemia ci ha insegnato che è necessario di nuovo investire sulla salute, nell’interesse dei cittadini. E’ un appello che lanciamo al nuovo Governo”. Lo ha sostenuto oggi, lunedì 14 novembre, Attilio Fontana, intervenendo a Pavia al convegno che ha celebrato i 90 anni dell’attuale sede a padiglioni del Policlinico San Matteo voluta dall’allora rettore dell’Università, il premio Nobel Camillo Golgi (nella foto il pubblico presente, ndr). Il presidente di Regione Lombardia ha confermato il finanziamento di 320 milioni di euro per la realizzazione del San Matteo del futuro, che sorgerà in un blocco verticale accanto all’attuale Dea. “Una realtà come il San Matteo deve guardare avanti – ha sottolineato il governatore lombardo – . Un ospedale nuovo più avanzato tecnologicamente, più sostenibile e che dia risposte ancora più importanti. Un progetto sul quale Regione ha da subito creduto e investito, che prevede la realizzazione di una nuova struttura di cura che sostituirà alcuni padiglioni esistenti, ormai al termine del proprio ciclo di vita, e che nasce per rendere alla cittadinanza pavese, al territorio lombardo, all’intero Paese e ai numerosi pazienti provenienti da fuori regione, edifici innovativi, sostenibili dal punto di vista energetico, flessibili dal punto di vista organizzativo e accessibili”. Fontana ha anche ricordato che “il San Matteo è artefice di quel connubio di elevata specialità che consente alla ricerca clinica che nasce dal letto del paziente di approdare nei laboratori di ricerca, nonché parte attiva della nascita di una prima Fondazione fra i 4 Irccs pubblici lombardi a vantaggio del trasferimento tecnologico, con benefici in grado di generare benessere e sortire anche importanti ricadute sul tessuto economico”.
Nel corso dell’incontro sono intervenuti anche il presidente della Fondazione Irccs San Matteo, Alessandro Venturi, il rettore dell’Università di Pavia, Francesco Svelto, il docente e storico Paolo Mazzarello, Renata Crotti, studiosa della storia dell’ospedale pavese, e Gian Michele Calvi di Iuss Pavia dell’Università. Hanno inoltre raccontato la propria esperienza come ex pazienti, il cantautore Ron e l’attrice Sarah Maestri.