“Si cambia strada” è il nome della nuova progettualità promossa dal Centro Antiviolenza Liberamente di Pavia con la collaborazione del Comune (in particolare dell’assessorato alle Pari Opportunità) e di Finisterrae per contrastare la violenza di genere. Il progetto, presentato nella mattinata di venerdì 22 luglio in Comune dall’Assessore Barbara Longo e da Paola Tavazzi (Liberamente) e Giuseppe Costanza (Finisterrae) prende le mosse da due direttrici: l’accoglienza delle donne migranti vittime della violenza di genere e il potenziamento della collaborazione tra centro antiviolenza e presidi sanitari; non è un caso, infatti, che alla conferenza stampa abbiano partecipato anche Paola Gabanelli, psicologa di Fondazione Maugeri, e Alessandra Palo del 118 di Pavia. “Il progetto è stato finanziato nell’ambito degli emblematici provinciali Cariplo con Liberamente come ente capofila – ha detto l’assessore Longo -. Durerà 30 mesi e prevede sia progetti di reinserimento culturale e lavorativo per le donne straniere vittime di violenza, mediazione linguistica e un percorso formativo e professionale. Inoltre, per quanto riguarda l’ambito sanitario, per gli operatori delle realtà ospedaliere pavesi che Liberamente ha coinvolto (Maugeri, Mondino e 118) ci sarà uno specifico momento formativo dedicato alla presa in carico della donna vittima di violenza di genere. Questi corsi di formazione saranno diversi a seconda del ruolo della clinica, in modo tale da differenziare il supporto alla donna e ad eventuali figli”.
Il progetto è stato voluto per rispondere all’aumento dei maltrattamenti familiari conseguenti alla pandemia che ha provocato anche una riduzione di pronta risposta da parte degli enti sanitari (da sempre “sentinelle” importanti nel caso delle violenze di genere), occupati a gestire l’emergenza pandemica. Il progetto “Si cambia strada” prevede anche il potenziamento del servizio di reperibilità H24, dei servizi di accoglienza alle donne, gruppi terapeutici e consulenze legali gratuite.
(In foto da sin. l’Assessore Longo, Paola Gabanelli, Alessandra Palo e Paola Tavazzi)