Pavia, l’auditorium della Fondazione Le Vele intitolato a Nadir Tedeschi

Un'aula d'informatica dell'istituto porterà il nome di Ermanno Bonazzi

L’ auditorium della Fondazione Le Vele di Pavia è stato intitolato lunedì 15 novembre a Nadir Tedeschi, personaggio di primo piano della politica lombarda e nazionale morto lo scorso 9 agosto due giorni prima di compiere 91 anni. Tedeschi (due volte deputato eletto con la Democrazia Cristiana, nella legislatura 1976-1979 e in quella 1983-1987), insignito della medaglia d’oro come vittima del terrorismo dopo essere stato gambizzato dalle Brigate Rosse il 1° aprile 1980, è stato tra i fondatori (e per diversi anni presidente), nel 2004, dell’istituzione pavese che si occupa di formazione al lavoro. Insieme a lui contribuirono a far nascere la Fondazione Le Vele anche Ermanno Bonazzi, scomparso un anno fa e al quale è stato intitolata un’aula di informatica, e l’attuale direttrice Livia Andolfi.
“Ricordiamo due persone che hanno fatto la storia della Fondazione – ha spiegato l’avvocato GiovanBattista Bernardo, attuale presidente -. Grazie alla loro felice intuizione, unita a quella della direttrice Livia Andofi, Le Vele sono cresciute tanto in questi 17 anni, proponendo un’offerta formativa sempre più variegata e multidisciplinare”.
Ha portato i suoi saluti, in collegamento dalla Camera dei Deputati a Roma, l’onorevole Valentina Aprea: “La mia amicizia con Nadir Tedeschi si è consolidata soprattutto negli anni tra il 2013 e il 2018, quando in Lombardia ero assessore regionale all’istruzione e alla formazione professionale. La Fondazione Le Vele, una realtà sempre più consolidata e apprezzata, è stata il suo ultimo impegno in ordine di tempo. Nadir Tedeschi ci ha lasciato un’eredità importante: è stato tra i primi politici in Italia a capire che la formazione ha lo stesso valore degli altri percorsi scolastici”.
“Stiamo vivendo un momento propizio per la formazione in Italia – ha aggiunto il deputato pavese Alessandro Cattaneo -: la legge di bilancio prevede un rafforzamento dei percorsi di accompagnamento dei giovani al lavoro, con un progressivo coinvolgimento di pubblico e privato, seguendo la strada indicata da Tedeschi”. Nella foto di Roberta Zambianchi don Franco Tassone benedice la targa dedicata a Nadir Tedeschi.
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