L’apertura ufficiale della vendemmia nei giorni scorsi a Montescano, in Oltrepò Pavese, ha rappresentato l’occasione per far ritrovare il territorio, i produttori e le istituzioni attorno a un tavolo di confronto; un contesto di qualità per la produzione vinicola che lentamente sta dimostrando di essere dal punto di vista paesaggistico, agricolo e ambientale tra i più rappresentativi dell’intera regione. All’incontro sono intervenuti rappresentanti dei Consorzi, di aziende agricole locali, della Camera di Commercio di Pavia, insieme al sottosegretario al Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, Gian Marco Centinaio.
CONSORZIO OLTREPO, QUALITA’ SARA’ BUONA
“E’ un giorno importante e impegnativo. Ci aspettiamo – ha detto Gilda Fugazza, presidente del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese – una qualità buona, quindi una Bonarda super e un metodo classico eccellente. Di strada ne abbiamo fatta, consapevoli di avere tutti i vini che vanno dall’antipasto al dolce, sia per il metodo classico che per altri prodotti come la Bonarda frizzante e il Sangue di Giuda che ci sta dando buone soddisfazioni commerciali e in questo momento ci rappresentano”.
LA LOMBARDIA DEI VINI
La produzione lombarda si caratterizza per un’elevata presenza di qualità e vanta 5 DOCG, 21 DOC e 15 IGT. Ciò è testimoniato dal consistente numero di denominazioni presenti e da una incidenza delle Doc e Docg lombarde pari a circa il 60% della produzione totale di vino regionale (percentuale quasi doppia rispetto a quella nazionale).
IL LAVORO SVOLTO DOPO IL GIRO DI BOA
“La nostra vicinanza alle aziende c’è stata e ci sarà sempre” ha spiegato l’assessore regionale all’Agricoltura, alimentazione e sistemi verdi, Fabio Rolfi, incontrando produttori e rappresentanti dei consorzi presso l’azienda agricola di Francesco Maggi a Montescano. “Oggi – ha proseguito – è una giornata di festa, di raccolta dopo un lavoro intenso. Volendo fare un bilancio a metà del percorso il mio giudizio, a due anni e mezzo dal primo tavolo in Oltrepò Pavese, è positivo: tante iniziative sono state avviate, dal nuovo Consorzio, al progetto Riccagioia che sta muovendo i primi passi per arrivare a un polo unico dell’eccellenza per l’agricoltura 4.0; c’è il tema delle rese dell’Igt che il Consorzio ha deliberato recentemente e che avrà il suo percorso formale da settembre”.
SERVE VISIONE UNICA E COMUNE DEL TERRITORIO
“C’è ancora tanto da fare, ma l’enoturismo sta crescendo, il passaggio del Giro d’Italia ha dato i suoi frutti – ha sottolineato l’assessore – le aziende stanno lavorando con i turisti. Occorre una visione unica e la strada da intraprendere è la qualità, la ricettività raccontate in forma positive. Sta anche emergendo una generazione nuova con una mentalità differente. Unendo politica e istituzioni sul territorio abbiamo aiutato a dare orgoglio e risorse all’area agricola più importante di Lombardia”.
OSSERVATORIO DEI PREZZI
“La bottiglia deve essere venduta a un prezzo dignitoso – ha aggiunto l’assessore – e il lavoro agricolo deve essere riconosciuto, deve essere redditizio. Senza un ritorno non ci sono promozione, investimento e ricettività. Da qui la mia proposta di istituire un osservatorio dei prezzi delle uve per mettere in chiaro il costo di produzione e il prezzo che deve essere pagato. Per porre fine a fenomeni speculativi favoriti da un sistema nebuloso di mediatori che caratterizza l’attuale sistema di fissazione del prezzo”.
BUROCRAZIA, BATTAGLIA SACROSANTA
Rispondendo a una richiesta di un imprenditore di maggior semplificazione in tema di bandi, l’assessore regionale ha ribadito “che con il ‘green deal’ a livello comunitario, nella prossima Pac, si rischia che accada il contrario, la burocrazia aumenterà. Da parte nostra, faremo il possibile per cercare di indirizzare le risorse e ridurre gli ostacoli, ma con gli obblighi di carattere ambientale i carichi burocratici aumenteranno”.