E’ arrivata la sera di lunedì 21 giugno alla Fondazione Mondino Irccs di Pavia, uno dei più importanti istituti neurologici italiani, la seconda tappa del “Bike riding for Parkinson Italy 2021”. La manifestazione ciclistica coinvolge ventidue atleti con la malattia di Parkinson, impegnati in 7 tappe per complessivi 650 chilometri: partiti domenica 20 giugno da Torino, arriveranno il 27 giugno a Venezia. Si fanno chiamare “Parkinsonauti” e hanno deciso di non lasciarsi fermare dalla malattia. In occasione del loro arrivo a Pavia e alla loro presenza, si è tenuto nell’Aula Berlucchi l’evento di presentazione del progetto “MOveON” di Fondazione Mondino realizzato in collaborazione con “Parkinson & Sport”, associazione organizzatrice dell’evento.
“Attraverso questa esperienza viviamo emozioni che il Parkinson, pur essendo una malattia che a volte ci blocca, non riesce a portarci via – ha sottolineato Stefano Ghidotti -. Per me il Parkinson è diventato un’opportunità: quella di trasformare la sfiga’ di essermi ammalato in…una sfida da affrontare. Nel 2020 siamo arrivati in bici a Roma, dove ci ha ricevuto e salutato Papa Francesco: un momento indimenticabile per ognuno di noi. L’anno prossimo parteciperemo ai ‘Parkinson Games’ di Eindhoven, in Olanda: sarà una grande opportunità di sport e aggregazione”.
“L’obiettivo del progetto ‘MOveON’ – si legge in un comunicato della Fondazione Mondino di Pavia – è quello di invitare al movimento i pazienti di Parkinson giovanile attraverso la comunicazione, il percorso psicofisico e la riabilitazione a distanza. Grazie al sostegno e al monitoraggio clinico di Fondazione Mondino e del Centro di Medicina per lo Sport si potranno avviare i pazienti ai benefici dell’attività sportiva attraverso un percorso psicofisico specifico”. “L’attività fisica può produrre un equilibrio chimico, che aiuta a compensare lo squilibrio chimico prodotto dalla malattia – ha spiegato il neurologo Antonio Pisani -. Una corretta pratica sportiva può incidere sulla plasticità dei neuroni: il cervello riesce a cambiare la propria prospettiva e ad adattarsi a situazioni di difficoltà”.
(Nella foto il gruppo di “Parkinsonauti” con i vertici della Fondazione Mondino di Pavia)
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