“La Nota verbale della Segreteria di Stato è stata consegnata informalmente all’ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede il 17 giugno 2021”. A confermarlo all’agenzia Sir è la Sala Stampa della Santa Sede, a proposito della nota sul ddl Zan di cui ha dato notizia oggi un quotidiano italiano. “Il ddl Zan viola l’accordo di revisione del Concordato”, si legge nella nota in questione, consegnata da mons. Paul Richard Gallagher, segretario per i rapporti con gli Stati, e nella quale si chiede al Governo italiano di modificare il disegno di legge contro l’omotransfobia, attualmente all’esame della Commissione giustizia del Senato dopo una prima approvazione alla Camera.
Due i punti evidenziati nella nota trasmessa al governo italiano. Il Vaticano sottolinea come secondo il testo in discussione al Senato, le scuole cattoliche non sarebbero esentate dall’organizzazione della futura Giornata nazionale contro l’omofobia. E più in generale, si esprimono timori per la “libertà di pensiero” dei cattolici, che rischierebbero conseguenze giudiziarie nell’esprimere le loro convinzioni.
Mai la Santa Sede era intervenuta nell’iter di approvazione di una legge italiana esercitando formalmente le facoltà che le derivano dai Patti Lateranensi. Nella nota consegnata da monsignor Gallagher si evidenzia che “alcuni contenuti della proposta legislativa in esame presso il Senato riducono la libertà garantita alla Chiesa cattolica dall’articolo 2, commi 1 e 3 dell’accordo di revisione del Concordato”. “Chiediamo che siano accolte le nostre preoccupazioni”, scrive la Santa Sede al governo italiano.
“Non c’è la volontà di boccare la legge, ma una richiesta di di rimodulazione della legge per consentire alla Chiesa di agire liberamente sul piano pastorale, educativo e sociale”. È quanto si apprende da fonti vaticane a proposito del ddl Zan.