“Due anni di sprechi e di danni. Si può riassumere così l’operato di due anni della giunta di centrodestra a Pavia”. E’ il giudizio espresso dal Partito Democratico, che oggi, sabato 19 giugno, ha tenuto una conferenza stampa per esprimere il proprio pensiero su quanto fatto sino ad ora dall’Amministrazione guidata dal sindaco leghista Mario Fabrizio Fracassi. L’incontro (nella foto) si è svolto davanti al cantiere per il nuovo ponte di via Ghisoni, sul Naviglio: “Un cantiere attualmente fermo, perchè non appena sono iniziati i lavori ci si è accorti che nel sottosuolo erano presenti dei pozzi – ha sottolineato Michele Lissia, segretario cittadino e consigliere comunale del PD pavese -. Il risultato è che il ponte è chiuso da un anno e mezzo, con grossi disagi per il traffico e per i residenti della zona. C’era già un progetto pronto con una spesa di 300mila euro per rifare il ponte: la giunta ha voluto ampliare l’intervento, estendendolo anche al vicino piazzale San Giuseppe a costi decisamente più alti, con il risultato che ora è tutto bloccato. Non parliamo poi di alcuni progetti urbanistici che rischiano di produrre un pesante impatto a livello di cementificazione, come l’idea di realizzare la nuova caserma dei vigili del fuoco a ridosso dell’area verde più importante della città come il Parco della Vernavola”.
Il PD ha criticato la giunta anche per l’apertura di un nuovo supermercato in centro città e l’intenzione di ospitarne un altro nella zona di Pavia Est: “scelte che vanno contro la promessa, fatta in campagna elettorale, di valorizzare i negozi di vicinato”. “Registriamo un grosso deficit di partecipazione e confronto con la città – ha aggiunto l’ex assessore Fabio Castagna -: lo dimostra la mancata attuazione del regolamento per l’istituzione dei comitati di quartiere e l’accantonamento del bilancio partecipativo”. Infine sono arrivate critiche sulla ordinanza di ieri contro la “malamovida” che impone la chiusura dei pubblici esercizi all’1 di notte dalla domenica al giovedì e alle 2 il venerdì e il sabato: “Di fronte a un problema che andrebbe affrontato con più controlli – ha rilevato Cristina Barbieri – si è pensato di trovare la soluzione limitando gli orari di apertura e penalizzando di fatto i commercianti”.