“Pavia progetta”. E’ il titolo del “Libro bianco sul lavoro” realizzato da Sandro Bruni, già sindaco di Pavia e consigliere regionale, e Vincenzo Pedrazzini, da sempre legato alla storia e alla cultura del nostro capoluogo. Un’opera importante, che ha il merito di indicare le possibili strade che Pavia potrà seguire per rilanciarsi una volta terminata l’emergenza sanitaria ed economica legata al Covid-19. Bruni e Pedrazzini (nella foto alla redazione del settimanale “il Ticino”, ndr) entrano nel merito delle prospettive di ripartenza di Pavia, partendo dal recupero delle tante aree dismesse. Interessante è anche l’indicazione delle “10 mosse” da mettere in campo per avviare la ripresa economica: si va dai progetti per l’area artigianale del Bivio Vela, alla riqualificazione dell’ex area Neca e al recupero dell’ex Arsenale, a interventi di natura più culturale come quelli previsti per il “Parco delle Basiliche”, “Il Piccolo Chiostro San Mauro”, il Castello di Mirabello e il Parco tematico della Battaglia di Pavia. Sono presenti anche proposte concrete sullo scalo ferroviario di Porta Milano, sul “Campus universitario” in fase di realizzazione nelle cliniche dismesse del San Matteo e per gli interventi edilizi ristrutturanti sulle case Aler. E’ prevista anche l’individuazione di aree strategiche (a Nord, Sud, Est e Ovest della città) nelle quali si dovrà attuare un programma di rilancio. “Con il nostro ‘Libro bianco’ – sottolinea Sandro Bruni – abbiamo voluto presentare una ‘fotografia’ di Pavia e delle sue tante potenzialità sino ad ora inespresse. E’ necessario un coordinamento delle iniziative in atto e di quelle previste in futuro: un ruolo importante, sotto questo profilo, può essere svolto dal tavolo territoriale che viene svolto periodicamente nella sede pavese di Regione Lombardia. Abbiamo cercato di individuare alcuni progetti che, una volta attuati, potrebbe davvero rappresentare l’occasione di un nuovo sviluppo per Pavia: proposte che vanno pubblicizzate e conosciute non solo in città, ma anche a livello regionale e in ambito nazionale. Sono iniziative in grado di raccogliere finanziamenti importanti, da Regione, Stato e probabilmente anche dall’Unione Europea”. “Osservando il programma che il Comune ha presentato insieme al bilancio e allo sviluppo previsto per i prossimi tre anni – aggiunge Vincenzo Pedrazzini – mi sono reso conto che l’unica prospettiva è la crescita della popolazione sino ad 80mila residenti. Non vedo, invece, segnali concreti sul fronte del rilancio del lavoro. Sono convito che, una volta superata la pandemia, la ripresa passerà da settori come il turismo, la storia, l’arte e la cultura, particolarmente sacrificati durante l’attuale emergenza: Pavia ha le carte in regola per essere protagonista, ma non c’è più tempo da perdere. Guardiamo ad esempio in che condizioni versa il Castello di Mirabello: non si sta facendo nulla per preparare il 2025, cinquecentesimo anniversario della Battaglia di Pavia. Dovrà essere un evento di portata mondiale, ma bisogna partire già da oggi per cominciare ad organizzarlo”. Bruni e Pedrazzini consegneranno il loro “Libro bianco sul lavoro” al prefetto, al sindaco, al presidente della Provincia, al rettore dell’Università, al presidente della Camera di Commercio e ai rappresentanti di enti e associazioni che svolgono un ruolo strategico a Pavia. Saranno coinvolti anche i proprietari delle principali aree dismesse. (A.Re.)