Si chiama Smacy (è l’acronimo di “Smart in the city”). E’ un’iniziativa promossa dal Comune di Pavia insieme all’Asst, alla Fondazione Le Vele (capofila) e alla Fondazione Clerici (due Fondazioni private che si occupano di formazione). Gli obettivi sono due: incrementare il ricorso allo smart-working all’interno dell’organizzazione lavorativa dei partner del progetto; rafforzare i servizi online (prenotazioni e pagamenti) offerti dall’ Amministrazione comunale e dall’Azienda socio sanitaria territoriale. “E’ un progetto importante, che si inserisce a supporto degli interventi di conciliazione famiglia-lavoro – ha sottolineato Barbara Longo, assessore al personale e alle pari opportunità nel corso della conferenza stampa (nella foto, ndr) di presentazione svoltasi oggi, venerdì 11 settembre, a Palazzo Mezzabarba -. Non a caso Regione Lombardia ha garantito un finanziamento di 19.800 euro, su una somma complessiva di 46.768,34 euro. Nei primi 10 giorni di settembre al Comune di Pavia sono rimasti in smart-working 66 dipendenti su un totale di 544; nei mesi precedenti, soprattutto durante l’emergenza sanitaria, il numero è stato ben più consistente. Il ‘lavoro agile’ resta una prospettiva da tenere in considerazione, soprattutto di fronte a precise esigenze familiari come la cura di bambini piccoli o l’assistenza ad anziani”. Il progetto Smacy prevede la sperimentazione di un piano di smart-working: sono previste 55 postazioni di ‘lavoro agile’ (20 per il Comune di Pavia, 20 per l’Asst, 5 per la Fondazione Le Vele e 5 per la Fondazione Clerici). Sul fronte dei servizi online, verranno potenziate le postazioni informatiche nelle sedi del Comune di Pavia (anche in quelle decentrate) e di Asst con la presenza di tutor a supporto; inoltre sono previsti corsi di alfabetizzazione informatica destinati agli over 65.