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“Mi do un sei. Ma nel 2026 un cambio di passo per Pavia con importanti progetti”
L'intervista al sindaco Michele Lissia pubblicata sul numero de "il Ticino" di venerdì 19 dicembre 2025
Michele Lissia è sindaco di Pavia da 18 mesi. Proponiamo anche sul sito www.ilticino.it la sua intervista pubblicata sul numero de “il Ticino” di venerdì 19 dicembre 2025, per tracciare il bilancio del primo anno e mezzo dell’Amministrazione da lui guidata.
Sindaco Michele Lissia, che voto dà alla sua Amministrazione?
“La sufficienza, il voto da cui si parte per realizzare le cose più importanti. E’ una sufficienza legata al fatto che i primi mesi sono quelli di semina in cui si fanno una serie di atti volti a produrre risultati che saranno importanti. Abbiamo trovato una macchina amministrativa ed organizzativa messa molto male, con una parte di dirigenti mancanti. Stiamo digitalizzando, con l’ausilio dell’intelligenza artificiale, una serie di attività amministrative con un risparmio di circa 10 risorse che si potranno dedicare a qualcos’altro. Sono passaggi amministrativi che si sarebbero potuti fare anche qualche anno fa”.
Avete anche introdotto una figura dirigenziale ad hoc per i progetti PNRR.
“Sì, più in generale per tutti i grandi progetti strategici, compresa ad esempio la scuola di via Tibaldi, per cui è stato bandito il concorso di progettazione. Nei prossimi mesi ci sarà l’avvio delle procedure della piscina Folperti. C’è il Waterfront che abbiamo ereditato in condizione difficoltose, ma pian piano portiamo avanti. E altri progetti strategici di ambito culturale, come ‘Pavia Capitale della Cultura’ su cui inizieremo a lavorare nel 2026 per centrare l’obiettivo negli anni futuri. Perché non prima? Perché nel 2025 eravamo impegnati con la mostra sulla Battaglia di Pavia, un successo che è stato sancito anche dalla visita del Presidente Mattarella. Nel 2026 ci saranno altri eventi strategici come il ‘Festival dell’Innovazione’ che sarà possibile grazie ad Assolombarda e Camera di Commercio e darà una chiara connotazione alla città. Agiremo anche per ottenere un riconoscimento da parte dell’Unesco per il percorso romanico di Pavia”.
Siamo a Natale, quest’anno la sensazione è che sia migliorata l’atmosfera in città.
“L’anno scorso lo abbiamo affrontato ‘di rincorsa’ e abbiamo cercato di fare qualcosa di dignitoso. A livello di luci quest’anno abbiamo decisamente migliorato, come promesso, perché siamo partiti per tempo e predisposto installazioni non solo in centro ma anche in periferia”.
Alcuni temi hanno visto dei passaggi complicati, come il ponte di via Ludovico il Moro e la Biblioteca Bonetta.
“Venti giorni dopo le elezioni siamo stati costretti a chiudere il ponte. Dall’ultima commissione a cui ho assistito, posso dire che i lavori stanno andando avanti ed entro febbraio dovranno essere chiusi. Su questo tema come Giunta non abbiamo molte altre possibilità: abbiamo stanziato i soldi e affidato la pratica al settore Lavori Pubblici. Come si sa è un settore colpito da diversi provvedimenti, quello di sospensione e poi licenziamento di un dirigente per fatti che non giudico. Certamente, anche se si sono rispettate le procedure, è stato singolare che a fronte di uno stanziamento di fondi avvenuto il 29 luglio 2024, tra le varie fasi, sia stato necessario attendere oltre un anno e mezzo. Alla Bonetta abbiamo ereditato problemi da affrontare e abbiamo dovuto chiuderla. Nell’ultima variazione di bilancio sono stati destinati 600mila euro per completare i lavori necessari per riqualificarla: un intervento che partirà in primavera”.
Piscina Folperti: l’anno scorso aveva fatto intendere che nel 2025 sarebbe partito l’iter per riaprirla. A che punto siamo?
“C’è un ritardo sia per la riorganizzazione della macchina comunale, sia perché il settore Lavori Pubblici è stato caratterizzato da qualche ‘intoppo’. Ma nel 2025 abbiamo individuato la procedura e avviato i primi studi di fattibilità interni a cui saranno affiancati pareri di professionisti esterni. Tra marzo e aprile, quando avremo le risorse disponibili, anche se nell’attuale bilancio abbiamo già inserito l’intervento, verrà definita la situazione. Per fare un nuovo impianto servono 10milioni di euro. Dobbiamo prima di tutto capire nei primi mesi del 2026 se la struttura sarà completamente da abbattere”.
Quando potremo vedere una piscina comunale a Pavia?
“Sarà costruita entro la fine del nostro mandato”.
Waterfront, un progetto complessivo di 17 milioni di euro di cui almeno il 70% va chiuso, nella parte burocratica, entro il 31 dicembre.
“Da quello che mi dicono gli uffici, sulla parte burocratica siamo a posto. C’è un allineamento delle sette azioni che lo caratterizzano e che abbiamo ereditato. Un progetto articolato e complesso. Le altre città in Lombardia, per fare un esempio, hanno scelto progetti molto più semplici con al massimo 3 azioni. E poi c’è la compartecipazione dei privati. Ad esempio al Molinazzo, dove si realizzerà una struttura ricettiva con funzione sociale. Anche per la nuova piscina scoperta c’è stato interesse. Le altre azioni riguardano la costruzione della mensa, il Parco della Salute, le ex Serre, il recupero del Lungo Ticino e le azioni immateriali a supporto. Siamo pronti nel 2026 per partire con le realizzazioni che consentiranno di recuperare diverse parti della città”.
Legato a questo intervento, c’è lo spostamento di una parte del campo Sinti in un nuovo insediamento a Pavia Est. La prima indicazione era al posto di un boschetto a fianco della Cascina Colombarone; successivamente lei ha individuato la collocazione in un’area distante 400 metri, in uno spazio oggi occupato da due parcheggi. Ma in quell’area, a quanto sappiamo, non si può realizzare. Adesso state cercando una nuova area?
“Ad oggi l’indicazione è su un’area a Pavia Est. Gli uffici stanno cercando di elaborare un progetto che preveda una diversa soluzione. Abbiamo sottolineato, io per primo, che si tratta di una situazione temporanea in quest’area. Stiamo studiando soluzioni tali che il passaggio sia rispettoso della dignità delle persone. L’idea è superare i ‘campi’, con dialogo e partecipazione di tutte le parti”.
Quindi per il 31 dicembre i documenti sono a posto, anche se ci sarà un’altra aerea da quella indicata nella delibera approvata: è corretto?
“Sì, perché nella delibera è indicato ‘salvo ulteriore individuazione’, che è stata già fatta. Va tenuto conto che nel PGT, che sarà in approvazione il prossimo anno, verrà individuata un’altra area in cui ci sarà lo spostamento definitivo”.
Che caratteristiche avrà il nuovo Piano di Governo del Territorio?
“Sarà in sottrazione rispetto alle attuali aree disponibili per l’edificazione: contiamo di recuperare 45 ettari di suolo. Obiettivo che le nuove costruzioni si concentrino nelle aree dismesse. La seconda parte sarà analizzata con il PUMS (Piano urbano della mobilità sostenibile) per avere una mobilità più sostenibile, anche sulla base dei dati raccolti. Altri due documenti fondamentali riguardano il paesaggio e il verde. Vogliamo rinfoltire la presenza arborea in città con un adeguato impegno economico, per cui abbiamo ingaggiato uno dei massimi esperti mondiali, Andreas Kipar. Un altro aspetto a cui teniamo molto è quello dell’abitare, che sta portando avanti KCity, società specializzata. L’obiettivo è predisporre un PGT in cui per ogni intervento di edificazione sia previsto un margine destinato a edilizia convenzionata. Pavia deve essere inclusiva: da un lato dedicheremo risorse per recuperare alloggi SAP, dall’altro vogliamo ampliare l’offerta di nuove case per le fasce più deboli”.
In una recente intervista a “il Ticino” il presidente della Fondazione Monte di Lombardia, Mario Cera, ha stimolato la crescita di una sinergia più attiva di Pavia verso Milano. Che ne pensa?
“Sono d’accordo. Lo si sta già facendo con Bookcity Milano, che ha avuto uno spinoff a Pavia con grandi interventi culturali al Collegio Ghislieri. Anche ‘La Milanesiana’ è un altro esempio, con il ruolo svolto del Collegio Borromeo. La Scala, grazie anche al professor Cera, collabora con alcuni spettacoli al Teatro Fraschini. Il lavoro della Fondazione Monte di Lombardia è molto importante perché investe su due territori, a Pavia e Milano, su cui il Monte di Pietà ha operato da 500 anni. Poi c’è anche il lavoro del distretto della Microelettronica, per cui Pavia è capitale del Microchip, che va potenziato e può attrarre diversi talenti anche da Milano. La modalità principale di interazione deve essere quella del lavoro, nei settori in cui Pavia eccelle come quelli citati, oltre alla sanità, l’agroalimentare e la meccanica di precisione. E non dimentichiamo l’aspetto culturale legato all’Università: abbiamo in mente di unire tutti i Musei di Pavia sotto un’unica gestione professionale. Ma voglio aggiungere un’altra novità per il prossimo anno”.
Quale?
“Ad inizio 2026 chiederò al presidente della Provincia, ai nostri rappresentanti in Regione e in Parlamento di partecipare ad un tavolo per la tangenziale. Mi appellerò al loro peso politico per arrivare ad un investimento che ci consenta di potenziare la tangenziale di Pavia, soprattutto per superare due ‘colli di bottiglia’: la rotonda di Prado e l’intersezione di cascina Campeggi”.
Se nel 2027 il PD nazionale le proponesse di candidarsi al Parlamento?
“Direi di no, per me esiste solo l’impegno che ho sottoscritto con Pavia, verso cui sono profondamente grato. Essere sindaco è un privilegio, non lo cambierei per altre cariche”. (R.A.)