Tante storie di calcio con tante stranezze. Dal tifoso svizzero che si è perso a San Siro, alle incredibili autoreti di Comunardo Niccolai. E l’allenatore Oronzo Pugliese che aveva una gallina portafortuna e la teneva al guinzaglio, legata alla panchina. Poi Carlo Ancelotti, da ragazzino tifosissimo dell’Inter. Roberto Baggio, il “Divin codino” che adesso fa l’agricoltore. Per arrivare a Giovanni Lodetti, campionissimo del Milan, costretto a giocare con il falso nome di “Ceramica”.
A raccontarle è Gigi Furini, nel suo ultimo libro “L’armadietto di Pelè” (Univers Edizioni), uscito in questi giorni. Furini, 70 anni, pavese, giornalista professionista dal 1979, ha lavorato sempre nei quotidiani seguendo soprattutto la cronaca nera. Oggi è un volto noto della televisione. Il calcio è una passione che ha coltivato sin da bambino.
Ne “L’armadietto di Pelè” si trovano aneddoti davvero curiosi. Come quello di mister Zeman, che teneva i giocatori a dieta con un menù a base di verdure bollite. O la storia di un giovane Fabio Capello che rifiuta il Milan per andare a giocare nella Spal. E Arrigo Sacchi, da bambino in vacanza con i genitori a Montecatini che, stufo delle terme, tiene comizi sul calcio.