Quattro persone sono state raggiunte da ordinanze di custodia catelare notificate oggi, mercoledì 3 luglio, dai carabinieri a Vigevano (Pavia) e in Lomellina nell’ambito di un’indagine della Procura di Pavia su un presunto giro di estorsioni e usura. Nel mirino degli inquirenti è finita una banda che operava soprattutto sul territorio vigevanese. L’inchiesta era scattata nel dicembre 2020 dopo la denuncia di un familiare di un imprenditore, che si era rivolto ad alcuni soggetti, domiciliati a Vigevano (Pavia) e in Lomellina, per chiedere un prestito di denaro necessario a far fronte a un momento di difficoltà finanziaria. Successivamente veniva richiesta la restituzione del denaro, anche attraverso minacce ed atti intimidatori (tra cui incendi e percosse), con un interesse usuraio salito ad oltre il 150 per cento.A causa dell’impossibilità di di far fronte a tali richieste, l’imprenditore veniva costretto a cedere un capannone industriale e un’abitazione di sua proprietà a prezzi nettamente inferiori ai valori di mercato. Nel corso dell’indagine i militari hanno individuato un altro imprenditore rimasto vittima dei medesimi reati. I componenti della banda, tutti di nazionalità italiana, operano nel settore dell’edilizia locale. L’operazione ha visto impegnati 64 militari. Due persone sono finite in carcere, una agli arresti domiciliari, mentre per una donna raggiunta dall’ordinanza cautelare è stato disposto l’obbligo di presentarsi ogni giorno alla polizia giudiziaria. Sono statr inoltre eseguite 15 perquisizioni, sequestrati 70mila euro in contanti, un’arma illegalmente detenuta, un manganello sfollagente e circa 80 grammi di marijuana.