I profeti non li capisco. Uno è in carcere e si preoccupa di avere notizie dell’altro. L’altro lo esalta, lo definisce più che un profeta poi però aggiunge: «fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista; ma il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui». Proprio non li capisco. E non so neppure a chi dare retta. Giovanni ormai è impossibile: dal carcere di Erode non esce più, ne sono sicuro. Gesù? Seguitelo voi se siete capaci e avete il coraggio. È affascinante non c’è dubbio ma è troppo strano. Troppo diverso dagli altri. Prendiamo ad esempio quello che mi ha detto ieri quando gli ho chiesto – domanda di cui non ho capito il senso – da parte di Giovanni: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Non era difficile rispondere – almeno a me così sembrava; invece lui ha risposto – e la risposta è più incomprensibile della domanda – «riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: I ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!». Ditemi voi: cosa dovrei fare adesso? Posso dare una risposta del genere a Giovanni? A uno che è in catene per Dio? Già Dio. Summa quaestio, dicono i Romani. A me sembra roba da perditempo o da figli di papà: prova a lavorare tutto il giorno nei campi o su un peschereccio poi vedrai dove metti Dio. Per me Dio è la Legge di Mosè e le regole dell’imperatore. Pago le tasse, al tempio e a Roma, osservo il riposo del sabato, nelle feste vado al Tempio e lavoro da mattina a sera: questo è Dio. Cosa devo fare ancora? Digiunare, andare nel deserto e morire in una prigione? Non grazie, non sono Giovanni. Frequentare lebbrosi e prostitute? Sfidare l’autorità dei sacerdoti? No, per me questo Gesù non è a posto. Sì, potrei ascoltarlo un giorno o due… niente di più. Dio non fa per me. A me basta la religione. Farò così: dirò a Giovanni che c’è troppa folla e non sono riuscito a parlare con Gesù. Capirà. In fondo è un profeta. Un uomo di Dio.
Don Michele Mosa