“Amavi le montagne, come le ha amate Gesù, in una continua salita verso l’alto. Oggi ci congediamo da te, in questa tua ultima ascesa verso il cielo”. Così don Giuseppe Volponi, parroco della chiesa di San Luigi Orione a Pavia, ha ricordato questa mattina, sabato 5 novembre, nel funerale da lui presieduto, Alberto Fedele, il cooperante pavese morto lo scorso 4 luglio in un’escursione in alta montagna in Perù. In tanti, tra familiari e amici, hanno voluto essere presenti all’ultimo saluto al volontario il cui corpo senza vita è stato ritrovato, a metà settembre, su un lato della laguna Juchuyccoha, nel settore del Chicòn della provincia di Urubamba. Il giorno della sua scomparsa Fedele era partito da solo per una camminata verso la laguna, a 4.800 metri di altitudine.
Il 30enne pavese, di professione ingegnere gestionale, da circa un anno si era trasferito a Cusco, in Perù, per collaborare con l’ong We World a un progetto di cooperazione. “La tua vita, caro Alberto, è sempre stata proiettata in impegni a favore del prossimo – ha sottolineato don Volponi nella sua omelia -. Amavi viaggiare per conoscere ed esplorare, ma soprattutto per aiutare gli altri: per questo hai lasciato il tuo lavoro ed hai speso la tua professionalità a favore di chi ha bisogno di aiuto. Hai dato il tuo tempo per la giustizia, la solidarietà umana e la difesa del creato. La tua storia continua anche oggi, perchè porti frutto in tutti coloro che hai incontrato”.