Hanno “occupato” pacificamente Piazza Vittoria, nel centro storico di Pavia, chiedendo il “ritorno delle attività didattiche in presenza” e, per i giovani che frequentano Medicina, la possibilità di effettuare nuovamente il “tirocinio in ospedale”. Sono state queste le ragioni della protesta degli studenti dell’Università di Pavia, svoltasi oggi, lunedì 8 marzo. Molti di loro si sono presentati alla manifestazione (promossa dal Coordinamento per il Diritto allo Studio-Udu e dal Gruppo Kos) in camice bianco. “Se le attività di tirocinio in modalità telematica sono state provvisoriamente necessarie per permettere a molti studenti di non subire ripercussioni sulla propria carriera accademica all’inizio della pandemia – si legge in un comunicato -, è inaccettabile che, dopo un anno, tale soluzione sia l’unica disponibile e sia ancora considerata adeguata e sufficiente. Il tirocinio in presenza è irrinunciabile e bisogna attivarsi per garantire il rientro in sicurezza per tutti gli studenti. E’ necessario risolvere le criticità comunicative ed organizzative tra Università ed enti ospedalieri convenzionati”. Viene inoltre chiesto “l’inizio del programma vaccinale destinato agli studenti di Medicina. Vogliamo che un Ateneo di eccellenza, come l’Università di Pavia, si ritenga responsabile della nostra formazione pratica”. Gli universitari pavesi chiedono inoltre “la possibilità di proroghe e scontistiche sulle prossime rate. Troppi studenti inoltre hanno continuato a pagare gli affitti degli appartamenti e le rette dei Collegi, pur non potendo spesso abitarvi stabilmente: ci rivolgiamo pertanto alla Regione e allo Stato affinchè facilitino l’accesso a sovvenzioni a favore degli studenti, con contributi per gli affitti e aumento delle borse di studio”.