“Il Policlinico San Matteo di Pavia ha svolto un ruolo da protagonista nella lotta al Coronavirus”. A sottolinearlo, in un’intervista pubblicata sull’ultimo numero del settimanale “il Ticino”, è Carlo Nicora, direttore generale del Policlinico pavese. Un anno fa, il 20 febbraio 2020, all’ospedale di Codogno (Lodi) venne accertato il primo caso italiano di Covid-19: Mattia Maestri, il “paziente 1”, che fu poi trasferito al San Matteo dove rimase ricoverato un mese e riuscì a guarire grazie alle cure dei medici pavesi. “Come San Matteo – sottolinea Nicora – siamo orgogliosi di avere contribuito in maniera decisiva alla battaglia contro il virus, con la pubblicazione di 294 lavori che hanno prodotto contributi importanti nella terapia, dal plasma iperimmune alla terapia cellulare, nella diagnostica e nella definizione del quadro clinico. Inoltre sono in fase di attivazione 47 ricerche, sia di laboratorio che cliniche: è qualcosa fuori dal comune, che conferma l’ottimo livello della produzione scientifica del Policlinico. Non a caso il Ministero della Salute ci ha recentemente confermato il riconoscimento di Irccs (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico)”. Il direttore generale del San Matteo ha ringraziato il personale dell’ospedale pavese per l’impegno profuso in un anno così difficile: “al Policlinico abbiamo avuto la forza di riuscire a fronteggiare uno tsunami di proporzioni devastanti, grazie alla professionalità, alla passione e all’enorme spirito di sacrificio di tutti i nostri dipendenti”. (A.Re.)
POTETE LEGGERE L’INTERVISTA INTEGRALE A CARLO NICORA, DIRETTORE GENERALE DEL SAN MATTEO DI PAVIA, SU “IL TICINO” DI QUESTA SETTIMANA CHE TROVATE NELLE PARROCCHIE DELLA DIOCESI DI PAVIA E NELLE EDICOLE DI TUTTA LA PROVINCIA