“«Coraggio, sono io, non abbiate paura!» (Mt 14,27): accogliamo come rivolte a noi queste parole che possono scaldare il cuore e infondere una lieta sicurezza in questo nuovo inizio. Lo sappiamo bene, non si tratta semplicemente di “ripartire”, tornando a fare quello che facevamo, come prima, cercando di dimenticare, appena sarà tutto finito, l’esperienza della pandemia come un brutto sogno. Si tratta di un nuovo inizio, che ci chiede di lasciarci interpellare dal vissuto di questi mesi e di fare i passi e le scelte per essere nell’oggi una comunità viva e attrattiva, come lo furono i primi cristiani, senza la pretesa e l’insipienza di cambiare tutto e di buttare via ciò che resta valido, ciò che appartiene alla forma originaria e originale della vita cristiana, e con il coraggio di verificare, di creare vie nuove, di andare a cercare e a incontrare le famiglie, le persone, la gente che abita le nostre vie, i nostri paesi e città, dando il nostro apporto, come cristiani, alla costruzione di un mondo più umano, più rispettoso della vita umana, in ogni istante e in ogni stato, più attento al bene della terra e dell’ambiente, questa “casa comune” che Dio ha preparato per noi e che ci affida come suoi custodi e non padroni”.
Sono queste alcune delle parole scelte dal Vescovo di Pavia, Mons. Corrado Sanguineti, per l’omelia di apertura dell’Anno Pastorale, pronunciate nella serata di giovedì 24 settembre in Cattedrale, ad incoraggiamento del popolo di fedeli e dei numerosi sacerdoti presenti.
In occasione della celebrazione è stata anche idealmente consegnata (uscirà il 4 ottobre) la nuova lettera pastorale, frutto di un cammino condiviso con i presbiteri della diocesi pavese e dedicata interamente alla “nuova” vita post-pandemia e alla diversa (ri)lettura del tempo che stiamo vivendo in ottica di cambiamento ma anche di rinnovata speranza.
Dal sito della Diocesi di Pavia è possibile consultare e scaricare l’omelia completa del Vescovo, Mons. Sanguineti.