E’ in libreria “Come i social hanno ucciso la comunicazione”, l’agile saggio di Guido Bosticco e Giovanni Battista (Titta) Magnoli Bocchi, edito da GueriniNext, sulla paralisi della comunicazione social, con una proposta per il futuro smontando in nove capitoli e pezzo per pezzo i meccanismi di una comunicazione intossicata e inefficace, tutta fossilizzata sull’esserci, sulla smania di creare messaggi penetranti, di distinguersi e di emergere nel mare magnum della comunicazione social che caratterizza non solo i privati ma, ormai, anche grandi imprese, brand e aziende. Ed a farne le spese è la comunicazione.
Ma qual è la soluzione? Il saggio di Bosticco e Magnoli Bocchi individua la malattia e propone la cura: passare dal paradigma della comunicazione al paradigma dell’espressione. Guardarsi dentro e capire noi stessi, qual è il nostro messaggio e, in ultimo, la nostra identità. Che si tratti di un individuo, un’azienda o un partito, non si avrà comunicazione efficace senza un’espressione definita.
Ai due autori si affiancano altri quattro contributori (Elia Belli, Guido Mariani, Roberta Franceschetti, Arianna Girard) che indagano ambiti specifici del rapporto fra comunicazione e social: l’influenza degli algoritmi, i grandi fallimenti nella storia dei social, l’educazione e la relazione con gli adolescenti, la funzione delle imprese nel contesto comunicativo.