La Sacra Scrittura di domenica 20 ottobre

Il commento di don Michele Mosa. “Che cosa volete che io faccia per voi?”

Di Don Michele Mosa

 

Se potete, per favore, lasciate da parte la retorica e il moralismo: di belle parole ne abbiamo sentite fin troppe. Siamo stufi di fervori e buoni propositi. Innanzitutto, permettetemi di stare sulla soglia, di guardare la scena dalla finestra: due giovani si avvicinano a Gesù e pregano, con fede e convinzione: Dio ascolta la preghiera dei suoi figli. Qualcosa però, al di là della cortese accoglienza di Gesù, non quadra: chiedono al Maestro di esaudire il loro desiderio, di dare compimento al loro progetto. Abbiamo lasciato tutto per te, dacci almeno il primo posto. Meritiamo di stare uno alla tua destra e l’altro alla tua sinistra. Pregano come noi: Signore, fa che il tuo Spirito ci sostenga nella nostra pastorale. Che dia compimento al nostro programma. Ci abbiamo tanto pensato, ci siamo a lungo confrontati. Ora ti preghiamo: fa che si compia e si compia alla grande. Memore di quel giorno – chissà! – nella sua Lettera Giacomo scriverà: «chiedete e non ottenete perché chiedete male». Questo è il rischio in cui possiamo cadere nelle relazioni con il Signore o anche nelle relazioni con le persone, in cui gli altri sono realtà che servono unicamente ad affermare me stesso. Prima domanda per noi: come preghi? Perché Gesù non spegna la nostra preghiera. Non mortifica il nostro desiderio. Apre il dialogo. Entriamo dunque nella domanda: il primo posto, quello accanto al Maestro. Tutti amiamo il posto accanto al presidente o al sindaco o al ministro… perfino accanto al parroco. Stare alla destra o alla sinistra del capo significa essere potenti e il potere è il più grande desiderio di ciascuno di noi: poter decidere di noi stessi e degli altri. E ripeto: lasciate da parte i finti moralismi e non stracciatevi le vesti: anche Giovanni, il mistico, desidera stare alla destra o alla sinistra di Gesù. Destra e sinistra. Chi merita questi posti? La risposta non è difficile e la conosciamo tutti: i due “ladroni”.Forse conviene mettersi in ginocchio davanti al Crocifisso e fissare lo sguardo su di Lui. In silenzio.