Di Don Michele Mosa
Tutto inizia dallo sguardo di Gesù, uno sguardo verticale capace non solo di abbracciare la folla ma soprattutto di leggere la fame di quelle persone. E di coinvolgere gli apostoli. Dio non fa nulla senza l’uomo. Non importa se l’uomo ha poco da offrire; importa che abbia il coraggio di offrire quel poco.
5 pani, 2 pesci, un ragazzino. Tutto in proporzioni minime. La logica di Dio, del Dio del Vangelo: anche se è poco condividilo; accumulare porta alla rovina. È la logica della carità, come la descrive il Manzoni nei Promessi Sposi raccontando del sarto e della visita pastorale del cardinal Borromeo: «Stette un momento; poi mise insieme un piatto delle vivande ch’eran sulla tavola, e aggiuntovi un pane, mise il piatto in un tovagliolo, e preso questo per le quattro cocche, disse alla sua bambinetta maggiore: – piglia qui -. Le diede nell’altra mano un fiaschetto di vino, e soggiunse: – va’ qui da Maria vedova; lasciale questa roba, e dille che è per stare un po’ allegra co’ suoi bambini. Ma con buona maniera, ve’; che non paia che tu le faccia l’elemosina».
Perché funzionava così: quando c’era poco da mangiare erano tanti a tavolo, oggi c’è molto cibo e pochi commensali. Così spiegano alcuni antropologi che nei villaggi si viveva la condivisione, il reciproco aiuto, di modo che nessuno era forzato a mendicare, rubare o prostituirsi. Nelle città vige il sistema della concentrazione. Il padrone è un latifondista che, invece do condividere l’eccedente, concentra i beni di prima necessità. Nei villaggi si condivide l’eccedente. Nelle città si accumula e si sfrutta la gente.
Per dirla con il Cardinal Martini: “L’uomo ragiona per equivalenza, Dio per eccedenza”. Eccedenza: la logica del Vangelo. La logica del discepolo; l’amore, del resto, non ha misura. Condividere moltiplica. E ciò che sembra insufficiente potrebbe addirittura avanzare.
Un ragazzino, 5 pani, 2 pesci: dodici ceste avanzate, una per discepolo. Che lezione!
P. S. lasciatemi ricordare che, stando alla leggenda, quel bambino è San Siro, il nostro primo vescovo. Colui che insieme al vangelo ci ha donato l’eccedenza dell’amore di Dio. Chiesa di Pavia non dimenticarlo. Non chiuderti ma come Siro, come Gesù ritrova l’eccedenza del dono.