La Sacra Scrittura di domenica 21 luglio

Il commento di don Michele Mosa. “Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù”

Di don Michele Mosa

 

Bel verbo quello usato da Marco: riunirsi. Cioè “συνάγονται”, sinagontai. Non serve né conoscere il greco né essere biblisti per coglierne la radice e lo sfondo: si tratta della sinagoga. Di quell’edificio, cioè, che caratterizza l’esperienza religiosa degli Ebrei: il tempio non c’è più. Partiamo proprio da qui: il Maestro (Rabbì), i suoi discepoli e lo scambio di esperienze e confidenze. (Mi viene in mente l’episodio di Gesù dodicenne al tempio: li ascoltava e li interrogava). La Chiesa nasce e cresce da questo confronto discepolo-Maestro. Nasce dal riposo: “venite in disparte e riposatevi un po’”. Sembra strano eppure è così: la Chiesa non nasce dai bisogni della gente. Non è la pastorale a dettare l’agenda, ma il riposo tra le braccia del Maestro. La Chiesa nasce dal silenzio, dalla meditazione, dalla contemplazione. Penso ad esempio al silenzio di Zaccaria, padre di Giovanni Battista o al silenzio di Giuseppe, padre di Gesù o al silenzio di Giovanni Battista nel deserto o al periodo trascorso a Nazareth da Gesù: noi tramandiamo le parole e i gesti ma dovremmo chiederci più spesso cosa dà valore a quelle parole e a quei gesti. Il coraggio del riunirsi intorno al Maestro, del confrontarci con lui, di uscire dalla preghiera fatta di formule e filastrocche e aprirci a una vera confidenza di sentimenti e di cuore. E poi resta quello sfondo ebraico sinagogale: resta cioè il bisogno di conoscere di più le nostre radici, di frequentare di più la Parola di Dio, di ritrovare la dimensione di popolo convocato – sinagoga, chiesa – perché ormai il nostro cristianesimo è una questione individuale e sociale. Se questo è tempo di riposo non perdiamo l’occasione: una passeggiata in campagna, un pellegrinaggio a piedi, una giornata di ritiro in un monastero: dallo stare con il Maestro nasce la nostra fraternità. E la nostra missione.