La storia è piena di persone che sono state considerate pazze (alcune lo erano vera- mente), che sono state perseguitate, di- scriminate, condannate, ma che poi si sono rivelate dei geni. E questo è avvenuto in tutti i campi. Si pensi a Edgar Allan Poe, Franz Kafka, Giacomo Leopardi, Alda Merini, Vincent Van Gogh, Michelangelo, Beethoven, Mozart, Wagner e Paganini, Newton, Galilei, Einstein, Marie Curie, Nikola Tesla. Anche Gesù fu considerato pazzo dai suoi contemporanei. Lo abbiamo sentito nel Vangelo di Marco di questa domenica: “Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: ‘È fuori di sé’”. “Giunsero sua madre e i suoi fratelli”, Gesù non era capito neppure dai suoi familiari.
Durante la sua vita Gesù fu visto varie volte come una figura eccentrica o “fuori di testa”. Perché era un uomo libero, uno spirito libero che non aveva bisogno di compiacere nessuno e quindi non obbediva a nessuno se non a suo Padre. (…) Per questo diventa un personaggio scomodo, da fastidio, mette in pericolo l’ordine costituito, e se non si riesce a dominarlo e sottometterlo si passa a calunniarlo. Gio- vanni Falcone diceva “Quando capiranno di non poterti né uguagliare e né superare, cominceranno a sporcarti” e quindi ti derideranno, calunnieranno, perseguiteranno. Gesù è lo spirito più libero che sia mai esi- stito, non si è lasciato soggiogare dai po- tenti ed è rimasto al di sopra di ogni vincolo. Per questo per seguire Gesù bisogna essere un po’ pazzi, e cioè liberi come Lui, non in ostaggio dei potenti e di nessun tipo di legame, nemmeno quello familiare (“Chi ama il padre, la madre, i figli più di me non è degno di me”). E’ la “pazzia della croce” di cui ci parla San Paolo. E’ la pazzia di San Francesco che lascia tutte le ricchezze per sposare madonna povertà. (…) E’ proprio vero che saranno i folli che salveranno il mondo.
In conclusione: Albert Einstein diceva che “solo coloro che sono abbastanza folli da poter pensare di cambiare il mondo lo cambiano davvero”. La storia ci ha dimostrato come questo è vero. Sono i folli che salveranno il mondo, quelli che osano, che pensano fuori dagli schemi, che volano su un altro livello e non hanno paura di cadere. Steve Jobs nel suo famoso discorso del 2005 alla Stanford University aveva concluso dicendo agli studenti: “Stay hungry, stay foolish” (Siate affamati, siate folli). Noi cristiani siamo persone libere, e non preoccupiamoci se siamo considerati folli. Alla fine si vedrà chi invece era davvero folle. Ce lo dice anche Alda Merini: “Come eravamo innamorati, noi, / laggiù nei manicomi / quando speravamo un giorno / di tornare a fiorire, /ma la cosa più inaudita, credi, / è stato quando abbiamo scoperto / che non eravamo mai stati malati”.
Padre Ezio Lorenzo Bono