Di Don Michele Mosa
Mistero: qualcosa che accade lasciandoti a bocca aperta. Ti sorprende. La vita è mistero. Dall’inizio alla fine. Natale è mistero. Pasqua è mistero. Nessuno era presente mentre Dio creava il mondo. Dio ha fatto tutto da solo, quasi di nascosto: creare non è spettacolo, non ci sono spettatori. L’uomo arriva dopo: Adamo gode del risultato finale, non assiste al lavoro di regia. Di più, Adamo non vede neppure la nascita di Eva: apparì davanti ai suoi al risveglio, come l’alba ti sorprende al mattino. Adamo, come tutti noi, in realtà non aveva assistito neppure all’evento della sua nascita. La vita è miracolo che ti sorprende. La vita è mistero. E la morte? A quello spettacolo puoi assistere. E puoi farlo scegliendo il posto in sala: in prima fila come i famigliari, in platea come gli amici. Dal palco o dal loggione come i curiosi o i vicini. Dietro le quinte come i medici o gli infermieri. Non tutti fuggono davanti alla morte. C’è qualcuno ai piedi della Croce di Cristo: la madre e l’amico. Ai piedi della Croce, davanti alla morte c’è chi recita una parte e chi ama. Ecco, se non vuoi essere spettatore devi amare. Se vuoi scavalcare il limite della morte e immergerti nel mistero della vita ama. La vita è mistero d’amore. Il mistero dell’amore. Per questo davanti al sepolcro solo chi ama vede oltre. Vede futuro. Vede eternità. Maria la madre. Giovanni il discepolo. Maddalena la redenta. Non sono andati al Calvario come si va a teatro. Non vanno al sepolcro come si va a una tomba. Non cercano tra i morti Colui che è vivo. Dio non ama avere spettatori. Dio ama amanti.