Il pubblico ministero Valentina De Stefano aveva chiesto per lui la condanna a 24 anni di carcere, per aver ucciso a coltellate la zia paterna di 77 anni, l’11 giugno 2021 a Landriano (Pavia). Ma oggi, venerdì 17 febbraio 2023, la Corte d’Assise di Pavia ha assolto Andrea Cusaro, 28 anni, per difetto di imputabilità: secondo i giudici togati e popolari non può essere condannato, perchè “incapace di intendere e volere”. E’ stato inoltre disposto che venga curato, per un periodo di 10 anni, in una Rems (Residenza per l’esecuzione della misure di sicurezza). Andrea Cusaro nel giugno di due anni si era trasferito a vivere in casa della zia Gabriella Cusaro, ex farmacista molto conosciuta a Landriano (Pavia). Era stata lei ad accoglierlo per cercare di aiutarlo a superare i suoi problemi. Da anni il ragazzo soffriva di disturbi psichici. La notte tra il 10 e l’11 giugno avrebbe aggredito la zia, colpendola ripetutamente con un coltello sino a provocarle la morte, dopo un’accesa discussione con la donna.
Per la Procura l’imputato era lucido al momento dell’omicidio e non si sarebbe mai pentito; il pm aveva anche chiesto l’aggravante dei futili motivi e della crudeltà. L’avvocato Maria Francesca Fontanella, difensore di Cusaro, ha invece sempre sostenuto la “non imputabilità” del suo assistito per incapacità: tesi che è stata accolta dalla Corte d’Assise di Pavia. “E’ una vicenda dolorosa – ha commentato l’avvocato Fontanella – che richiama ancora una volta l’importanza che i servizi di assistenza sul territorio gestiscano queste situazioni critiche, per evitare che possano sfociare in drammi. Le famiglie non possono essere lasciate sole, specie se si trovano alle prese con adulti che a volte rifiutano di essere curati”.