Oppio. Della qualità più popolare. Accessibile anche ai più poveri, agli emarginati, agli ultimi e ai diseredati. Scriveva Karl Marx: «La religione è il sospiro della creatura oppressa, è l’anima di un mondo senza cuore, di un mondo che è lo spirito di una condizione senza spirito. Essa è l’oppio del popolo». Leggete questa pagina del Vangelo di Matteo e ditemi che non è vero: «Beati i poveri in spirito…, Beati quelli che sono nel pianto… Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia… ecc.». Fino a quella che mi verrebbe da chiamare la ciliegina sulla torta: «Beati i costruttori di pace…». Dunque, tu porta pazienza, sopporta soprusi e ingiustizie, la fame e l’ignoranza ti aprono le porte del cielo: la sofferenza è autostrada per il paradiso. Non so voi ma a me questa religione, che non è certamente il cristianesimo evangelico, non va proprio giù: la sofferenza, la povertà, l’emarginazione, l’ignoranza vanno combattute ed eliminate non sono l’ascensore per il paradiso. Se le cose stanno così, sottoscrivo le parole di Marx: «Eliminare la religione in quanto illusoria felicità del popolo vuol dire esigere la felicità reale». Che è proprio ciò che le “Beatitudini” ci propongono. Mi torna alla mente lo slogan dei 5Stelle: apriremo il palazzo come una scatoletta di tonno. Ecco, le Beatitudini di Gesù fanno questo: non con il palazzo ma addirittura con la storia degli umani. Mettono a nudo le nostre ingiustizie, le nostre pretese senza senso, i nostri egoismi. Insieme alle nostre frustrazioni, ai nostri fallimenti. Le Beatitudini ci ricordano (insegnano) che non solo non si può essere felici da soli ma anche che se vuoi essere felice – se vuoi essere davvero e non solo per un istante – non devi preoccuparti di te stesso ma del tuo vicino. Del tuo prossimo. Se vuoi essere il più “bello del reame” dai ragione a Marx e fai del cristianesimo (religione) l’oppio dei poveri. Se cerchi la felicità di chi vive e cammina con te ogni giorno, troverai anche la tua felicità. E schiaccerai Marx all’angolo. Sconfitto.
Don Michele Mosa