La Guardia di Finanza di Pavia ha arrestato questa mattina, martedì 11 ottobre, tre amministratori di fatto di altrettanti ditte individuali operanti nel settore calzaturiero in Lomellina, accusati di intermediazione illecita e sfruttamento di manodopera (caporalato). L’indagine è coordinata dalla Procura della Repubblica di Pavia. In tre opifici nella zona di Vigevano (Pavia), dediti alla fabbricazione di calzature, i “caporali” (tutti di origine cinese) costringevano i dipendenti (a loro volta cinesi) a lavorare giorno e notte con turni dalle 10 alle 15 ore, senza pause e senza alcun giorno di riposo. Da alcune riprese effettuate dagli investigatori, è emerso che i lavoratori erano costretti a lavorare e vivere all’interno degli stessi opifici in condizioni igienico-sanitarie precarie, senza riscaldamento e letti adeguati.
I dipendenti “ricevevano compensi irrisori – si legge nella nota della Procura di Pavia -, e comunque molto al di sotto della soglia fissata dai contratti collettivi nazionali di categoria; inoltre non venivano pagati in base alle ore lavorative prestate, ma in funzione dei pezzi prodotti che venivano annotati in appositi registri”.
Le tre ditte individuali agivano attraverso prestanome al fine di nascondere la presenza e direzione aziendale degli amministratori arrestati oggi dalle Fiamme Gialle pavesi. Al fine di rendere meno agevoli i controlli, le ditte cambiavano spesso denominazione, titolare (inserendo spesso soggetti irreperibili) , ragione sociale e partita Iva.